sabato 24 marzo 2012

Memoria / 6


lunedì, aprile 11, 2011

Se

Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta:
ecco perché è non umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni
in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p. 152)


Ecco cosa si cela in disinganno
una cosa lo straccio d'esperienza
uomo ridotto a cosa senza tempo
un marchio sulla pelle a ricordare

d'essere nato avverso ad aguzzino
che stringe i polsi ai vincoli dell'odio
eppur guardando l'anima vicina
noi siamo nati dallo stesso seme

specie che nasce dallo sguardo in luce
d'anime innamorate sempre eguale
in ogni tempo in ogni dimensione
anche se il mare o il monte ci divide

è sempre il raggio a luminar l'amore
sole che nasce in questa terra grave
se l'uomo è stato cosa ad altre luci
occhi di sguardo che decide inganno

per simile suo simile in materia
dissimile in pensiero ahìme per cosa
il nulla di memorie e d'emozioni
verdi speranze ancora tramortite

erbe infestanti malerbe a diserbare
e l'anima ridotta arida landa
quest'è l'uomo che vien ridotto a cosa
l'uomo vissuto cosa ad occhi d'uomo

Copyright © Lorenzo  11.4.11

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venerdì, aprile 01, 2011

Mistero

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.

Alda Merini


Ed è ritorno al tempo dell'autunno
quando fingevo di fuggir lontano
sfiorando i luoghi brulli della murgia

viali battuti dalla conoscenza
un lustro forse più dietro nel tempo
le grotte che mettevano paura

per l'aria di mistero che aleggiava
tanto che rimanevo presso ingresso
con i fanciulli il passo l'impediva

e nell'attesa fermo sulle pietre
sotto le fronde d'albero selvaggio
s'apriva mente ad onde di poesia

scarabocchiate in prestito di fogli
trovati nella sacca di merenda
guardavo intorno la chiesetta antica

una neviera fatta per l'estate
rifugio un tempo a poveri pastori
il fido intanto stava lì paziente

gironzolando in cerchio al gregge unito
attento caporale di giornata
per guadagnarsi il frugale pezzo

del pane conservato in fazzoletto
e poi si ritornava sul viadotto
sotto quei passi c'era un fresco flusso

sorgente a dissetare i contadini
di terra avara ancora d'acqua viva
mistero piano piano si spegneva

Copyright © foto mia Lorenzo  1.4.11

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murgia, endecasillabi



domenica, marzo 27, 2011

Ieri


Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l'immobilità mi fa terrore?

Ieri ho sofferto il dolore
Alda Merini

Ti ho vista nel tuo abito nuziale
il volto sempre eguale ai tuoi tratteggi
di gioventù sfumata e sorridente
quand'io conobbi te ero bambino

come immagine che campeggia in loco
da poco andata tu l'hai già rivista
ricordo quel mattino di dicembre
domenica piovosa s'aspettava

m'accarezzasti insieme al tuo consorte
mi prese in braccio e mezzo addormentato
vidi lo sguardo eterna primavera

erano chiusi gli occhi già composti
le cinque di giornata ancora buio
non ho paura immobile sembianza

Copyright © Lorenzo 27.3.11

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sabato, marzo 19, 2011

Nel ricordo


Del padre ho la memoria che rimane
da giovine signore mani esperte
a cementar mattoni in alte mura
in anni posti quasi in mezzo ai venti

folti capelli mentre a prua poneva
dolce speranza stretta nel suo cuore
mentre il rimpianto dei tesori persi
poneva un groppo in gola volto al pianto

indi quei tristi eventi bellicosi
respinsero nei venti di tempesta
le onde rinvenienti dei suoi sogni

poi gran ritorno agli affetti cari
e noi crescemmo sotto le sue ali
ora ci guarda contemplando eterno

Copyright © Lorenzo 19.3.11

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giovedì, marzo 17, 2011

Campo 124



Un campo come un altro lì sul Carso
lontano dal suo campo con gli ulivi
insieme ad altri militi caduti
chiamati al dover sacro per la Patria

il padre di mia madre ivi riposa
nel camposanto al centro dell'entrata
una cappella sembra monumento
per fanti ed ufficiali morti in guerra

i ceri accesi e crisantemi bianchi
riposti lì dai figli di lor figli
per tramandare al mondo la memoria

non sono morti invano per la Patria
soccombere per Lei riporta in vita
il senso del decreto in epitaffio


[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © Lorenzo 4.11.08

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venerdì, febbraio 25, 2011

Corridoi



D'incanto è casa vuota sul terrazzo
s'aggira nelle stanze della mente
pensiero che raggela le mie membra
penisola divide quegli ambienti

ceramica di frutti misti in mare
piacevoli convivii terna in festa
vigilie rallegrate in compagnia
di commensali in sosta in altre terre

al borgo assai vicine oppur contrade
immateriali o precategoriali
meandri che m'appannano ragione

un passo per ascendere la scala
che porti nel comparto oggi vacante
dove s'aggira il volto del dolore


Copyright © foto mia  Lorenzo 25.2.11

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domenica, febbraio 20, 2011

Frantoio


Una lezione tra l'odor fruttato
s'ascolta nel silenzio tradizione
di civiltà nascosta mai rimossa
di gente allora ricca di valori

un caminetto acceso con gli ulivi
dove la vivandiera preparava
una pignatta colma di legumi
or quando crogiolava biondi ceci

si miscelava ricca colazione
acqua di tali buoni cereali
gustosa con il pane e croce d'olio
fresco era ancora in fiscoli pressati

ma cominciamo il nostro viaggio antico
adesso nel silenzio stanno ferme
le macine di pietra nella vasca
quando nel tempo di raccolta piena

e d'oliarole scure si riempiva
l'attesa fuori fino al far di sera
traini pieni e carichi di sacchi
erano in fila  ad aspettare il turno

di pesa delle olive già raccolte
nella giornata cominciata all'alba
duro lavoro in campi di contrada
intorno il borgo respirava intanto

il mese di dicembre e preparava
l'aria di festa nella prima piazza
basole in pietra pregne della storia
di contadini curvi per fatica

la zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale in illusione vana
vendevano le braccia ai compratori
all'imbrunire in piazza presso porta

colma d'odore di terra e povertà
intanto i lumi accesi sotto gli archi
alzavano devoti una preghiera
dolce patrona di città d'ulivo 
 
Copyright © Lorenzo 20.2.11

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sabato, febbraio 05, 2011

ù sbbùlghre a tùmue



mèttche pe iargomènte nù rcùrde
de nà dòie accòme se dèive chà iè passèute
nù viagge indà la mùrge appirsse aù tìmpe
aqquànne l'àrie sfrzàive frèscche nòùte

indà ù cambsànde sàupe a sànde magne
re pèite pùste a cìrchie aqquanne nàsce matòine
ù sàule cha spùnde passe re ràgge indà
aù circhie de peitè sàupe alla chèupe

fàce lìume aù sbbùlghre à tùmue
dù chmannànne dù villàgge dà precuèute
dvòute sottomèsse à rcùrde

pe dvzzìaùne e assèie grànne onorànze
mmorià pèrènne cha se tramànne
dvòute attùrne sìme rmanìùte

Copyright © Lorenzo 05.2.11


Traduzione

Tumulo


E pongo in argomento il mio ricordo
d'un dì meraviglioso già passato
viaggio in terra nostra indietro al tempo
quando l'aria sferzava fresche note

nel camposanto lì sulla collina
in pietre poste in cerchio verso l'alba
elio che nasce passa i fasci in luce
nella lucerna monolito in testa

illuminava il tumulo tombale
del capo del villaggio lì sepolto
devoti sottoposti per ricordo

per devozione e massima onoranza
memoria imperitura tramandata
devotamente intorno s'è sostato

[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © Lorenzo 11.2.08

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giovedì, gennaio 27, 2011

Ricordo


Vola Barone
in celestiali siti
e scrivi quivi
i tuoi sublimi versi
a rinfrancare i cieli

Copyright © Lorenzo  27.1.11

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giovedì, gennaio 27, 2011

Giorno della Memoria



e fissi gli occhi nella triste stanza
perduti nel ricordo che non torna
un treno colmo e ceneri viventi
corrono incontro a spettri d'olocausto

verso un destino di baracche immonde
numeri infissi sulle  braccia scarne
sembrano croci quei giacigli infami
volti alla morte la liberatrice

bimbi in divisa trecciano sorrisi
sanno d'ingenuità in quel reale
si prendono per mano nella calca

nascosti dagli adulti d'una spanna
siedono insieme in aria avvelenata
corrono uniti fumi in ciminiera


Copyright © Lorenzo  27.1.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 12:25 |

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