sabato 28 gennaio 2012

Selezione 74



venerdì, aprile 29, 2011

Laguna blu



Quest'oggi il mare s'apre al nostro spazio
mentre marea copre la laguna
e mareggiata vela i nostri passi
spazzando di soppiatto i nostri sogni

il giorno venne rimanendo chiusi
incatenati stretti tra due sponde
brezza marina vento di levante
increspa il solco nel color di cielo

tra questo e il mare differenza alcuna
e lì lontano s'erge la collina
si chiama dolce dormi c'è un convento

un luogo chiuso giusto per silenzio
consola nell'attesa e noi sprerando
d'aprir bocciolo a luminoso spazio

Copyright © Lorenzo  29.4.11

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categoria:le mie poesie, emozioni, sonetto



giovedì, aprile 28, 2011

Passione



Cambia il colore
da bianca a rosa rossa
scarlatta per passione

tra il verde di quel prato
si recita l'amore

Copyright © Lorenzo  27.4.11

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categoria:le mie poesie, tanka



mercoledì, aprile 27, 2011

autunno

autunno  ©  didascalia di Monica Corda


Sereno variabile sembra autunno
portavano boccioli a primavera
le foglie arrampicate a quella porta
legno bagnato lacrimato infisso

tenuto dalle fitte rugginose
assi di legno secco di stagione
passati in giudicato da pilato
immaginate gli angoli scoperti

v'appariranno i cieli di passione
in quella croce nuova di millenni
ed il trifoglio al centro su quell'asse

riporta in seno i segni di speranza
di vita nuova desiderio acceso
dai fuochi nella notte del dolore

Copyright © Lorenzo  27.4.11

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categoria:autunno, sonetto



martedì, aprile 26, 2011

Intanto


intanto il cuore scava
e trova sempre un senso
nuovo


Shayra

intanto il cuore scava
e trova sempre un senso
nuovo al contempo gioia

per la risurrezione
i nuovi ciclamini
son lì ancora chiusi

nella mattina brina
in terra sull'altura
di murgia che riprende

il suo tranquillo andare
i fiori in confidenza
al tiepido calore

del sole rimpiangendo
il chiuso del bocciolo
ma sentono quei fiori

odore di lavoro
casari al primo sale
già pronto per la mensa

di pecore mancanti
di docili agnellini
intanto vanno ancora

ai pascoli di pietra
l'erbetta per risposta
al latte di domani

Copyright © I Primi versi sono di Shayra Lorenzo  26.4.11

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categoria:settenari




lunedì, aprile 25, 2011

Boccioli



Il sopraggiunto tempo della Pasqua
vinse come d'incanto la sua morte
i fiori chiusi nel dolor schiudendo
s'aprirono alla vita incontro al sole

assaporando nel contempo i rischi
segni di vita aperta ai contrapposti
la scelta di girare verso luce
come nell'ore fanno i girasoli

o di scandire il tempo dei malanni
ordendo scure trame del dissenso
questo l'amaro rischio che si corre

come il fiore racchiuso in un'ampolla
d'aprir al mal il corso di speranza
rendendo vani i sogni manifesti

Copyright © Lorenzo  25.4.11

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categoria:riflessioni, le mie poesie, sonetto



domenica, aprile 24, 2011

Buona Pasqua !!



Risurrezione
la natura si sveglia
in questo giorno

le gemme della pace
fioriscano nei cuori

Copyright © Lorenzo  24.4.11

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categoria:le mie poesie, auguri, tanka



sabato, aprile 23, 2011

Il Grande Silenzio


E sentiremo sulla pelle
i brividi della Pasqua.

Don Tonino Bello


Oggi c'è quiete un sabato silente
il Salvatore dorme nel sepolcro
condividendo il destino umano
è disceso nel regno della morte

e silenziosa in meditazione
la mente adesso cerca quel mistero
ad occhi chiusi tra miserie umane
non è vacante nella pace ferma

conosce il suo percorso di passione
ma il creato non comprende il senso
domani è Pasqua e terra non apprende

ancora adesso il sepolcro attende
nel grande silenzio nulla è mutato
l'arido mondo stagna nell'angoscia


Copyright © Lorenzo  23.4.10

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categoria:riflessioni, le mie poesie, sonetto



venerdì, aprile 22, 2011

Rosario



Ho sete mio Signore del tuo amore
dammi da bere fonte che ristora
di tua corona ne faccio rosario
perchè le mani attingano il tuo sangue

le spine conservate su quei rami
piano bisogna attingere dal telo
l'ordito di quel nido di passione
puoi affrancarti uomo di cirene

quest'oggi sulla via della croce
voglio esplorare quel triste cammino
comprese in esso tutte le mie colpe

ai piedi di quel legno benedetto
mi prostro indegno acchè rinasca ancora
tra le tue braccia avvolto nell'amore

Copyright © foto mia Lorenzo  22.4.11

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categoria:le mie poesie, preghiera, sonetto



giovedì, aprile 21, 2011

Empatia



Prendigli la mano aiuta il fratello
ora ci chiede d'un fiato il Signore
questo è il momento di condivisione
guardarlo negli occhi avere i suoi panni

e d'empatia far stemma alla croce
è questo il motto di risurrezione
d'amore nel dolor gesto supremo
desiderio capace di soffrire

la stessa sorte che comprende l'altro
posso vestirmi con stesso mantello
domanda che mi prende e che m'affanna

esser capace nell'ora del buio
d'indossare l'essenza della croce
è la risposta per risurrezione

Copyright © Lorenzo  21.4.11

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categoria:le mie poesie, sonetto



mercoledì, aprile 20, 2011

è ancora notte



Ancora un giorno resto ad ascoltare
quello che dice il respiro del tempo
mentre è vicina tremenda agonia
del Signore del tempo e della storia

nell'ora buia che cambiò universo
in luce più accecante della terra
intanto il campo degli ulivi in fiore
rimane immoto nell'attesa d'uomo

egli il più bello tra i figli dell'uomo
del salmo e s'offre all'ira dei malvagi
così mentr'io resto nel silenzio
             
coltivo nella mente la certezza
e aspetto in ansia l'ora della gioia
d'annuncio dato di risurrezione

Copyright © Lorenzo  20.4.11

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categoria:le mie poesie, sonetto

venerdì 27 gennaio 2012

Selezione 73



martedì, aprile 19, 2011

Nella notte




Quel suono di sirena quiete trapassa
la fine arriva nell'ora non pensata
e come un angelo afferra la sua preda

non preavvisi nè sordi campanacci
così la scelta giusta segni esistenza
la mia ad invocare perciò perdono

or dunque vigilante petalo al vento
come l'onda spazzata lungi dall'onda
quand'ogni cosa scorre perdura il tempo

tutto lascia tutto passa tutto cassa
detto supremo di vecchio benpensante
tu che mi svegli nel buio della notte

cancella dal mio cuore rabbia e tormento
quand'anche solo io resti nel silenzio
rinasca all'alba a rivedere dei volti

Copyright © versi dodecasillabi Lorenzo  19.4.11

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lunedì, aprile 18, 2011

Sono risorti



Risorge vita dopo morte d'uomo
è questo il viale d'un sacrario caro
mi stringe il cuore quando lo percorro

ai lati obelischi d'ufficiali
giovani allora carichi di gloria
servirono la patria per onore

al suolo sono adesso radicati
come cipressi cantano il dolore
salendo quei gradini in pietra grigia

si entra nel santuario dei caduti
volti gioviali sempre sorridenti
stesso sorriso in tutte le stagioni

nel canto fresco della primavera
volo di rondinelle fra quei rami
oppure ceri rossi un lumicino

mese d'autunno che si tinge bianco
per crisantemi a coprire i marmi
fotografie di giovani eroi

morti nei campi lanciati dai valli
corridoi di vita o della morte
la mesta amica di fiorenti vite

tormento che si fissa in quelle effigi
ma scrissi un giorno il detto d'epitaffio
non muore chi per patria dona vita

messaggio che si legge in quelle foto
sorrisi aperti stabili al sorriso
dicono adesso noi siamo felici

d'esser rinati allora dal tormento
e mentre scendo scale il cuor s'acquieta
serbando in fronte il lume di quei volti


Copyright © Lorenzo  18.4.11

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domenica, aprile 17, 2011

Le Palme



I versi finali sono
di Fabrizio De Andrè,
tratti dal testo Tre Madri

Copyright ©


Qual è il tormento d'oggi che m'assale
la pace che si stringe in ogni cuore
è simbolo la palma di supplizio
inizio del cammino di passione

la settimana attinge la sua essenza
irto il cammino nel campo d'ulivo
dei rami in vista pronti nella resa
a dichiarar l'inizio del dolore

son pietre rosse colorate a sangue
da stille di sudore che braccianti
lasciarono alla terra con lamenti
per trarre infine dalle sacre zolle

il filo d'oro d'olio benedetto
serbato dentro latte di metallo
o nelle ampolle d'ultimo viaggio
prima di approdar ai sacri lidi

d'eterna luce che divenne uomo
per vivere tormenti tristi d'uomo
risorto per cammino di passione
al guado  di gioiosa vita nuova

Con troppe lacrime piangi, Maria,
solo l'immagine d'un'agonia:
sai che alla vita, nel terzo giorno,
il figlio tuo farà ritorno:

lascia noi piangere, un po' più forte,
chi non risorgerà più dalla morte


Copyright © foto mia  Lorenzo  16.4.11  

I versi finali sono di Fabrizio De Andrè,
tratti dal testo Tre Madri  ©

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categoria:le mie poesie, endecasillabi



sabato, aprile 16, 2011

Ore sei del mattino


catene ©  didascalia di Monica Corda

Così state scorrendo dalla vista
i verbi congeniali sto imprimendo
sui tasti che nel tempo rimarranno
e dirvi grazie in tanta compagnia

ho conosciuto vostre sofferenze
vissute e ricordate nei breviari
di singole porzioni e di frammenti
di vostre imperiture rimembranze

quelle catene stringono caviglie
ancora adesso d'immanente mondo
nulla è cambiato ahìme nulla è cambiato

in queste zolle amare per disprezzo
d'umana dignità e tolleranza
rimane ancora intatta la speranza


Copyright © Lorenzo  16.4.11

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categoria:le mie poesie, emozioni, sonetto



venerdì, aprile 15, 2011

nelle vermiglie arterie

arterie  ©  didascalia di Monica Corda



« Ora questo sogno interno,
il sogno di pace è finito,
odo risuonare una voce, ben nota;
una sola parola, non imperiosa,
anzi breve e sommessa.
È il comando dell’alba in Auschwitz,
una parola straniera, temuta e attesa:
alzarsi, «Wstawac». »
(Primo Levi, La tregua, Capitolo decimosettimo)

Nel capitolo decimosettimo,
l'ultimo de "La tregua", Levi descrive
la sosta alla stazione
di Monaco, prima di ripartire
per Verona, ultima del viaggio di ritorno
da Auschwitz a Torino,
che effettivamente Levi
compì dal 27 gennaio 1945
al 19 ottobre 1945.
[I versi in navy sono di Primo Levi]


è l'ultima stazione
su strada del ritorno
rinato a nuova vita

tra il freddo e l'odio acuto
il sangue hanno gelato
un blocco indifferente

nelle vermiglie arterie
e come il corso d'acqua
che scorre verso il mare

verso liberazione
dalle ristrette rive
dove s'attinge il pasto

pazienti pescatori
seduti sulla sponda
riempiono i canestri

di dolce desinare
s'apre spiraglio ancora
di sibilo sommesso

alzarsi e assaporare
dono provvidenziale
il sogno ormai finito

Copyright © versi settenari di Lorenzo  15.4.11

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categoria:riflessioni, le mie poesie, memoria, settenari



giovedì, aprile 14, 2011

Due cuori [Memoria]



All’episodio prendono parte Levi e Jean,
il pikolo della baracca,
mentre si stanno dirigendo velocemente
per mettersi in fila per avere la loro razione di zuppa.

…Il canto di Ulisse.

Chissà come e perché mi è venuto in mente
Jean è attentissimo,
ed io comincio, lento e accurato:

…Quando mi apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto
Che mai veduta non ne avevo alcuna.

(Dante, Inferno,  - Canto Ventesimosesto vv. 133 e segg.)

Sì, sì, “alta tanto”, non “molto alta”,

[...]

E le montagne, quando si vedono di lontano…
le montagne…oh Pikolo, Pikolo, di’ qualcosa,
parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne,
che comparivano nel bruno della sera
quando tornavo in treno da Milano a Torino!

[...]

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi,
Torino, 1976, pp. 100 - 103)




E mentre il treno scorre la pianura
quattr'alberi si toccano in contrasto
ferma un istante immagine negli occhi
vedo due cuori e in mezzo le montagne

lontane ora distanti dalla vista
e straziano memorie di ragione
ancora il grande a insaporire il cielo
del sangue che mi stinge dentro al petto

non torturarmi ancora del passato
vediamo jean d'indurre ora nel porto
la fila disperata per il quando
quando verrà il tempo del ritorno

sorte segnata a pochi fortunati
i molti invece a rinsecchir quei rami
col fumo di fornaci refrattarie
deserti ardenti d'anime costrette

parlami adesso per cambiar in mente
il corso dell'istante che mi prende
adesso il quando buca i miei ricordi
il disinganno che s'annida al petto

d'istante il quando è piccolo frammento
ora c'è il nulla intorno al mio tormento

Copyright © Lorenzo  14.4.11

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categoria:le mie poesie, endecasillabi, distico elegiaco



mercoledì, aprile 13, 2011

di noi quali eravamo ..



Ci toglieranno anche il nome:
e se vorremo conservarlo,
dovremo trovare in noi la forza di farlo,
di fare sì che dietro al nome,
qualcosa ancora di noi,
di noi quali eravamo, rimanga.

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976

 [Il titolo e i versi in Navy sono di Primo Levi]

e come una farfalla mi posai
coi piedi nudi sciolti da catene
nel campo avvolto da cupo silenzio
era il tempo della liberazione

inizio entrando in quel luogo oscuro
bruco senz'ali fine dei binari
la scritta per un luogo di lavoro
assaporavo vita di sterminio

triste la sorte nel freddo di morte
e dissi alla mia anima sorgente
qui dovremo trovare in noi la forza

per continuare a vivere crescendo
con ali di farfalla in questo mondo
qualcosa ancor di noi .. quali eravamo

Copyright © foto mia Lorenzo  13.4.11

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categoria:le mie poesie, sonetto



martedì, aprile 12, 2011

è triste Poh, molto triste !!



e vedo Winnie assiso sull'appiglio
è giunto in fondo al campo devastato
per cui declina il capo e triste tace
un po' malconcio fruga nell'ingegno

le labbra ritirate a depressione
bisogna trarlo in fretta da quell'ansia
e risvegliarlo al compito supremo
che fato ha imposto al caro nostro panda

sai bene Poh t'aspettano gli infanti
il mondo dei balocchi d'una volta
e già depressa Gea per suo conto
cerca di sollevare un po' il morale
noi tutti siamo qui a incoraggiarti
dacci un sorriso un cenno dal tuo viso


Copyright © Lorenzo  12.4.11

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categoria:le mie poesie, sonetto



lunedì, aprile 11, 2011

Se



Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta:
ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni
in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p. 152)

Ecco cosa si cela in disinganno
una cosa lo straccio d'esperienza
uomo ridotto a cosa senza tempo
un marchio sulla pelle a ricordare

d'essere nato avverso ad aguzzino
che stringe i polsi ai vincoli dell'odio
eppur guardando l'anima vicina
noi siamo nati dallo stesso seme

specie che nasce dallo sguardo in luce
d'anime innamorate sempre eguale
in ogni tempo in ogni dimensione
anche se il mare o il monte ci divide

è sempre il raggio a luminar l'amore
sole che nasce in questa terra grave
se l'uomo è stato cosa ad altre luci
occhi di sguardo che decide inganno

per simile suo simile in materia
dissimile in pensiero ahìme per cosa
il nulla di memorie e d'emozioni
verdi speranze ancora tramortite

erbe infestanti malerbe a diserbare
e l'anima ridotta arida landa
quest'è l'uomo che vien ridotto a cosa
l'uomo vissuto cosa ad occhi d'uomo

Copyright © foto mia Lorenzo  11.4.11

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categoria:le mie poesie, memoria, endecasillabi

giovedì 26 gennaio 2012

Selezione 72




domenica, aprile 10, 2011 


e se dovesse cadere ?? 

* © ...e se Poh, ci facesse Buhhh...?  


Didascalia di Monica Corda

Infatti il piccolino non trattiene
la presa d'atto tanto da cadere
lungo il declivio dei rametti secchi
son carichi di spine da intrecciare

ma Poh* sorride insiste la deriva
sapendo che sul fondo nulla osta
perchè trovando un valido sostegno
rimane indenne e salva il nome imposto

sembra l'esangue pianta addolorata
per perdita di panda che discende
in fondo a lei faceva compagnia

ma porta seco un pezzo del suo legno
gli serve infatti come fine appiglio
nella burrasca l'ultimo naviglio


Copyright © Lorenzo  10.4.11

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categoria:le mie poesie, sonetto



sabato, aprile 09, 2011 


Alba 


Come rugiada
ti posi sul mio cuore
pianto di luna
che ora vedo in cielo
e sta crescendo ancora

ad orizzonte
il sole s'alza al mare
vien da levante
sfumati i suoi colori
fra poco il suo splendore

e quelle gocce
dissolte nel vapore
presto in salita
ritornano alla luna
domani è alba ancora

Copyright © Lorenzo  9.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 06:35 |

categoria:le mie poesie, renga



venerdì, aprile 08, 2011 


Panda 


Per scrivere e sognare qui la foto
d'un orsacchiotto nesso alle parole
sopra un ceppo distrutto da tempesta
d'un mondo conosciuto già rimosso

il mondo dei balocchi quest'è il tempo
di sogni d'oro e simili speranze
e quell'orsetto vinto dagli eventi
è anche favorito ad altri panda

perchè attaccato all'albero dei sogni
non è annegato in fango di tsunami
l'onda frangente alta dieci spanne

quella che uccide e travolge case
facendole viaggiar come barchette
caro orsacchiotto puoi ancor sognare

Copyright © Lorenzo  8.4.1

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 06:45 |

categoria:riflessioni, sonetto



giovedì, aprile 07, 2011 


Concerto 


E' l'anima lo spirito soffiato
da genesi dell'uomo primordiale
conserva negli anfratti delle stanze
il germe del divino ammonimento

il bene il male è suo discernimento
la libertà di scelta tra gli opposti
la linea rossa da varcare o meno
un fuoco addosso ascolto nel concerto

all'alba dei millenni e in quell'avviato
sussiste ancora il senso della fine
cosa rimane all'anima pensante

la vita oltre la morte a discrezione
ora l'orchestra ha in mente tutto chiaro
violini viole ottoni e percussioni

Copyright © Lorenzo  7.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 10:35 |

categoria:riflessioni, le mie poesie, sonetto



mercoledì, aprile 06, 2011 


Scala 


Son sei gradini bianchi palloncini
ci giocano i bambini rincorrendo
i sogni dell'ingenua evoluzione
di loro età fanciulla e d'aquiloni

i rombi di velina variopinta
solcanti il cielo limpido e splendente
appesi ai fili sopra i prati in fiore
metti le ali cuore di fanciulla

sali le scale vanno sulla luna
ove riposa passione d'amanti
soffiata all'astro in cantici d'amore

vento perenne soffio della notte
dal primordiale anelito del mondo
agonizzante in atomi di morte

Copyright © Lorenzo  6.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 06:38 |

categoria:le mie poesie, emozioni, sonetto



martedì, aprile 05, 2011 


Angolo azzurro 


In cinque lati
un angolo di cielo
e quel frammento

azzurro il suo colore
forse anime nasconde

volano esse
per ali di vettore
a contemplare

bellezza del creato
da compromessi fuori

ulivi e pini
segmenti verdeggianti

piantati in zolle
all'ombra di Maria
intreccio di poesia

Copyright © Lorenzo  5.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 07:33 |

categoria:le mie poesie, renga



lunedì, aprile 04, 2011 


Maschera 


E' trasparente maschera di seta
gli occhi son aperti sul pianeta
esterefatti e carichi d'angoscia
e muove i passi in inconscienza umana

su quelle gote di velluto rosa
son poste in mezzo i punti fatti a giorno
messi ad inganno un po' per zuccherare
la pena che si para a quelle luci

soffuse da minuscoli frammenti
ch'allargano del mondo la visione
gaia si chiama cara nostra terra

è finto il volto affresco d'illusione
meste le zolle effigi di tormento
scopri il tuo volto e placa il mio lamento

Copyright © Lorenzo  4.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 05:52 |

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domenica, aprile 03, 2011

Finestra [di Poesia]

Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.


Alda Merini


E' l'ultimo frammento d'un percorso
fatto d'amore in seno di poesia
cinti i miei fianchi per maestra via
contemplo in devozione tutto il corso

di splendida finestra che si schiude
come l'ingresso di murgiano vano
si passa un po' a tentoni ci s'illude
di stringere i poeti nell'invano

entra e vedrai in loco scorgi un mondo
un universo fatto di magia
ti prende e ti costringe in girotondo

entrando scorgerai stella cometa
e l'albero ch'è posto a sentinella
sarà il principio d'una ambita meta


Copyright © Lorenzo  3.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 08:22 |

categoria:le mie poesie, murgia, sonetto



sabato, aprile 02, 2011

Strati 

Il Poeta raccoglie i dolori e sorrisi
e mette assieme tutti i suoi giorni
in una mano tesa per donare,
in una mano che assolve
perché vede il cuore di Dio.


Alda Merini

Dispongo i versi a strati poi soffiati
in questi giorni di raccoglimento
l'affanno mio non è solo sgomento
con mano aperta scopro tutti i dati

allegra sorte o dolore e morte
per quell'attesa che dissolve l'io
seduto sullo scranno è dura sorte
preghiera porgo a te eterno Dio

pur nei sentieri d'anima in affanno
torno sui passi in giorni di digiuno
solvendo i miei pensieri in disinganno

e cingo le mie dita ed il mio cuore
in un afflato eredità d'ognuno
in queste ore ormai senza dolore

Copyright © foto mia Lorenzo  2.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 14:14 |

categoria:le mie poesie, murgia, sonetto



venerdì, aprile 01, 2011 


Mistero 

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.


Alda Merini

Ed è ritorno al tempo dell'autunno
quando fingevo di fuggir lontano
sfiorando i luoghi brulli della murgia

tratti battuti dalla conoscenza
un lustro forse più dietro nel tempo
le grotte che mettevano timore

per l'aria di mistero che aleggiava
tanto che rimanevo presso ingresso
con i fanciulli il passo l'impediva

e nell'attesa fermo sulle pietre
sotto le fronde d'albero selvaggio
s'apriva mente ad onde di poesia

scarabocchiate in prestito di fogli
trovati nella sacca di merenda
guardavo intorno la chiesetta antica

una neviera fatta per l'estate
rifugio un tempo a poveri pastori
il fido intanto stava lì paziente

gironzolando in cerchio al gregge unito
attento caporale di giornata
per guadagnarsi il frugale pezzo

del pane conservato in fazzoletto
e poi si ritornava sul viadotto
sotto quei passi c'era un fresco flusso

sorgente a dissetare i contadini
di terra avara ancora d'acqua viva
mistero piano piano si spegneva

Copyright © Lorenzo  1.4.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 08:20 |

categoria:le mie poesie, memoria, murgia, endecasillabi

mercoledì 25 gennaio 2012

Selezione 71



giovedì, marzo 31, 2011 


Salita 


Ah se almeno potessi
suscitare l'Amore
come pendio sicuro
del Mio Destino


Alda Merini

Da valle al monte è curvo quel pendio
strade ferrate poste per la meta
rivolte indicazioni per inganno
ed occultar così la via maestra

ricordo un tempo quando per usura
il sarto rifaceva il cappottino
girando il lato sfatto nel rovescio
per destinarlo al piccolo fratello

questo il destino amaro d'una volta
con stracci estinti si giocava in strada
e si chiedeva al nonno cento lire

era in salita strada dell'amore
tutta in scalata giudice il destino
quando s'illuminava quel pendio

Copyright © Lorenzo  31.3.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 12:06 |

categoria:le mie poesie, sonetto



mercoledì, marzo 30, 2011 


Rombo 

I versi sono Polvere chiusa
di un Mio tormento d'Amore


Alda Merini

Qual'altro il mio disagio stamattina
apro le mie conchiglie sul pianeta
e scorro e ascolto sempre stesse voci
son eco di dolore in primavera

molecole di funghi reiterati
sfuggite a cattedrali nel deserto
e contatori pronti a intervistare
lo stato di salute di quei siti

polvere allora spalmo sul mio testo
per consolarmi un poco in un frammento
chiuso purtroppo al tempo delle strofe

colme d'amore e respirare un poco
l'aria che spira nella chiusa stanza
mentre s'ascolta il rombo delle ali


Copyright © Lorenzo  30.3.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 10:08 |

categoria:riflessioni, le mie poesie, sonetto



martedì, marzo 29, 2011 


Sogni 

Il grado di libertà di un uomo
si misura dall'intensità
dei suoi sogni.


Alda Merini

Del giorno è l'aforisma una morale
di primavera giovinetta acerba
tant'è che inverno in auge è ritornato
di libertà a disturbare i sogni

non vuol cambiare luna marzolina
e guarda questa terra nevicata
sui monti o nell'altura di collina
ove la pioggia odierna sta bagnando

i funghi cardoncelli della murgia
che spuntano dall'humus misto ai sassi
questa è natura segno di pazzia

intriga affatto i sogni degli umani
intensi in giorni liberi dal freddo
ora in affanno con finestre occluse


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martedì, marzo 29, 2011

Germogli 


Tre  anni son passati dai germogli
rivisti stamattina di passaggio
da quel giardino mi separa un muro
sfiorarli posso solo col pensiero

e farne un canto che mi prende il cuore
se torno a quel febbraio temperato
il pruno nel bel mentre era fiorito
tant'è che al tempo d’oggi c'eran foglie

fragole tinte maturate al sole
a intenerire l'anime gentili
di giovinetti in fila ad imparare
in tutto similari ai ramoscelli

trittico d'anni era ancor più lieve
d'annata in corso presa nelle spire
d'inverno truce posto a sottozero
nei campi assai ventosi  e rassegnati


eppur speranza non volea morire
tenere voci riempivan l’aria
di nuova primavera in divenire
tremuli rami esposti al tenue vento

vestivano i colori della festa
e lieti i ragazzetti esuberanti
scorgevano tripudio della vita
gioendo allora con spensieratezza

ben stretti nelle mani i desideri
coi sogni d’un futuro idealizzato
radioso nel riflesso di quel cielo
nuvola alcuna c'era in orizzonte

e fanno breccia in animo i ricordi
d’accadimenti nitidi rituali
è triade che sempre si rinnova
allo spuntar di teneri germogli


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lunedì, marzo 28, 2011 


Emozione 


Corrono i sette nani verso culla
di bimba nata in un giardino d'oro
posto fra terra e l'azzurro mare

quando gli occhietti s'aprono al sorriso
e chiamano la mamma al suo cospetto
porta lanterna il dotto condottiero

aprendo allegramente la brigata
a quel sorriso dolce  e accattivante
mentre succede quest'accadimento

fossette sulle gote color latte
attirano bacetti dei presenti
felice è il padre quando il fagottino

è avvolto nelle mani a protezione
e parla dolcemente alla sua bimba
per far sentire l'eco della voce

sicura e ancora colma d'emozione
poi l'accarezza solo con lo sguardo
per non sciupare il viso rose e fiori


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domenica, marzo 27, 2011 


Ieri 

Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l'immobilità mi fa terrore?

Ieri ho sofferto il dolore


Alda Merini

Ti ho vista nel tuo abito nuziale
il volto sempre eguale ai tuoi tratteggi
di gioventù sfumata e sorridente
quand'io conobbi te ero bambino

come immagine che campeggia in loco
da poco andata tu l'hai già rivista
ricordo quel mattino di dicembre
domenica piovosa s'aspettava

m'accarezzasti insieme al tuo consorte
mi prese in braccio e mezzo addormentato
vidi lo sguardo eterna primavera

erano chiusi gli occhi già composti
le cinque di giornata ancora buio
non ho paura immobile sembianza


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venerdì, marzo 25, 2011 


Colloquio 



Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna


Alda Merini


Non s'è mai spento quel falò mia musa
riflessione m'impone mente e cuore
sui segni che lasciasti a testimone
ed in silenzio riverente  guardo

la fiamma in verità tuttora accesa
nel cuore di coloro che in ricordo
soffiano sulle braci ricoperte
cercando invano il velo dell'oblio

nel fuoco ardente della tua memoria
noi sognatori qui ricominciamo
dai versi che s'innalzano perenni

scolpiti in pietra conservata in cuore
noi siamo qui nelle tue notti al lume
della luna che in silloge cantasti


Copyright © Lorenzo 25.3.11


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lunedì, marzo 21, 2011 


Concordia 

Sono nata il ventuno a primavera


Alda Merini

Sole in ariete pianto d'una dea
emersa da stagione gìà dissolta
del melograno masticò sementi
per terra rifiorita a primavera

piangeva a sera per perduto amore
mentre tempesta d'amorosi segni
le schiuse un varco aprendo la prigione
che la stringeva forte con catene

così nei solchi aperti nella brina
germoglia il frutto sacro degli ulivi
ad invocar concordia qui sepolta

e s'ode ancor di libera il lamento
nei mari un tempo casa degli dei
primizia di virgulti porti amore


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sabato, marzo 19, 2011 


Nel ricordo 

Del padre ho la memoria che rimane
da giovine signore mani esperte
a cementar mattoni in alte mura
in anni posti quasi in mezzo ai venti

folti capelli mentre a prua poneva
dolce speranza stretta nel suo cuore
mentre il rimpianto dei tesori persi
poneva un groppo in gola volto al pianto

indi quei tristi eventi bellicosi
respinsero nei venti di tempesta
le onde rinvenienti dei suoi sogni

poi gran ritorno agli affetti cari
e noi crescemmo sotto le sue ali
ora ci guarda contemplando eterno


Copyright © Lorenzo 19.3.11

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giovedì, marzo 17, 2011 


Campo 124 


Un campo come un altro lì sul Carso
lontano dal suo campo con gli ulivi
insieme ad altri militi caduti
chiamati al dover sacro per la Patria

il padre di mia madre ivi riposa
nel camposanto al centro dell'entrata
una cappella sembra monumento
per fanti ed ufficiali morti in guerra

i ceri accesi e crisantemi bianchi
riposti lì dai figli di lor figli
per tramandare al mondo la memoria

non sono morti invano per la Patria
soccombere per Lei riporta in vita
il senso del decreto in epitaffio


[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © Lorenzo 4.11.08

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martedì 24 gennaio 2012

Selezione 70




martedì, marzo 15, 2011 


Bandiera 

Ascolta figlio italica coscienza
il monito che porta al tricolore
il bianco delle nevi di montagna
oppure delle notti di lavoro


nelle fornaci o in fabbriche comuni
dove si mesce il sudor compagno
per dare un senso e dignità al travaglio
il rosso del fraterno sangue sparso


dai fanti al fronte ieri ed oggi ancora
lontani dalla terra genitrice
s'immerge nel silenzio della sera


nostalgica visione dei confini
col verde delle spighe nel germoglio
che ondeggiano nei venti mai impediti  



Copyright © Lorenzo 15.3.11

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venerdì, marzo 11, 2011 


Miracolo 


Quante parole ancora nella mente
quanti pensieri espressi per quegli occhi
un angelo che tutti abbiamo appreso
e l'una e l'altra in ora t'appartiene

miracolo è l'averti conosciuta
in un momento triste della vita
la tua cambiata mentre ancor sognavi
i sogni d'innocenza che leggiamo

riflessi in occhi tutto il mondo tuo
spighe dorate maturate al sole
di terra amara che ti stringe in seno

adesso che sei parte d'un frammento
conserva intatto il semplice candore
e vola sulle ali di farfalla


Copyright © Lorenzo 11.3.11

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mercoledì, marzo 09, 2011


Ritorno a Te 


Immagine di donna nei miei sogni
tu torni in mente quando m’abbandono
per le fatiche d’essere mortale
dopo il tempo dell’ ore  illuminate

poggiando la mia mente sul cuscino
rivedo quel cancello in quella strada
chiuso a passanti esterni al mondo tuo
sogno d’allora quella porta chiusa

dischiusa per realizzare un viaggio
mentre scendevi presa da quel velo
e ti portavi un sogno nel tuo cuore

verso una chiesa e fiori sull’altare
tempo è trascorso in orizzonti ameni
riaprendo gli occhi ti ritrovo accanto


Copyright © Lorenzo 27.12.10

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martedì, marzo 08, 2011 


Donna e Madre 


Mentre in silenzio passi la tua vita
nelle sere d'inverno intirizzite
continui donna a seminar dolcezza
nell'attesa dei tempi in primavera

batte il tuo cuore trafitto da speranza
d'un dolce sogno colmo d'emozione
il cammino d'infante ai primi passi
quando con braccia tese controllavi

il suo avanzare ancora barcollante
poi più spedito ed alto d'una spanna
guardandolo negli occhi t'inchinavi

al suo pensiero fiero di tal madre
e ben in vista percepisco il segno
non di frammento ma d'intero giorno


Copyright © Lorenzo  8.3.11

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martedì, marzo 01, 2011 


Maschera 


Cosa nasconde maschera truccata
volto inasprito in rughe rattrappite
la vecchia che carezza biancaneve
con le lusinghe da sembrar parvenza

d'accorta circostanza e convenienza
per dissipare l'odio velenoso
simile a stralo che trafigge il cuore
e la sua mente acuta stringe il cerchio

attorno a quella candida fanciulla
che nulla sa di torbido tranello
mentre il sorriso arcigno cela il segno

del volto rabbuiato della strega
ma non temere piccola stellina
sei sempre tu la bella del reame


Copyright © Lorenzo 1.3.11

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domenica, febbraio 27, 2011 


Uragano 


Quegli occhi chiusi sembrano dormire
la giovine fanciulla sulla sabbia
di spiaggia rivoltata dalle onde
mentre risacca culla dolcemente

i suoi capelli rivestiti d'oro
riflessi d'acque prima tempestose
si placano al cospetto di tal volto
mentre lontano la bufera sferza

con la sua forza i vascelli ombrati
condotti in mare dalle spire ambigue
dell'uomo che discernere non osa

il bene dal malefico uragano
ossimori che emozionano coscienza
il monte oppure l'alterato mare


Copyright © Lorenzo 27.2.11


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venerdì, febbraio 25, 2011 


Corridoi 


D'incanto è casa vuota sul terrazzo
s'aggira nelle stanze della mente
pensiero che raggela le mie membra
penisola divide quegli ambienti

ceramica di frutti misti in mare
piacevoli convivii terna in festa
vigilie rallegrate in compagnia
di commensali in sosta in altre terre

al borgo assai vicine oppur contrade
immateriali o precategoriali
meandri che m'appannano ragione

un passo per ascendere la scala
che porti nel comparto oggi vacante
dove s'aggira il volto del dolore


Copyright © Lorenzo 25.2.11

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domenica, febbraio 20, 2011 


Frantoio


Una lezione tra l'odor fruttato
s'ascolta nel silenzio tradizione
di civiltà nascosta mai rimossa

di gente allora ricca di valori
un caminetto acceso con gli ulivi
dove la vivandiera preparava

una pignatta colma di legumi
or quando crogiolava biondi ceci
si miscelava ricca colazione

acqua di tali buoni cereali
gustosa con il pane e croce d'olio
fresco era ancora in fiscoli pressati

ma cominciamo il nostro viaggio antico
adesso nel silenzio stanno ferme
le macine di pietra nella vasca

quando nel tempo di raccolta piena
e d'oliarole scure si riempiva
l'attesa fuori fino al far di sera

traini pieni e carichi di sacchi
erano in fila  ad aspettare il turno
di pesa delle olive già raccolte

nella giornata cominciata all'alba
duro lavoro in campi di contrada
intorno il borgo respirava intanto

il mese di dicembre e preparava
l'aria di festa nella prima piazza
basole in pietra pregne della storia

di contadini curvi per fatica
la zappa in spalla ad equilibrare
spina dorsale in illusione vana

vendevano le braccia ai compratori
all'imbrunire in piazza presso porta
colma d'odore di terra e povertà

intanto i lumi accesi sotto gli archi
alzavano devoti una preghiera
dolce patrona di città d'ulivo
 
Copyright ©  Lorenzo 20.2.11



lunedì, febbraio 14, 2011 


Emozioni 


Il vento che rischiara l'aria oppressa
da nubi e cirri carichi di pioggia
portandoli lontano dal mio cielo
perchè lo sguardo libero da ingombri

possa guardare un cuore appeso al filo
d'un aquilone intriso nell'amore
s'aprono finestrelle in quel diamante
il soffio di cupido porta brezza

e quel volante velo schizza in alto
d'amore di due anime intrecciate
emozionate in dì particolare

nè spazio e tempo stemperi il momento
così in eterno possa dire t'amo
aprendo le finestre all'emozioni

Copyright © foto mia  Lorenzo 14.2.11

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sabato, febbraio 05, 2011 


ù sbbùlghre a tùmue 


mèttche pe iargomènte nù rcùrde
de nà dòie accòme se dèive chà iè passèute
nù viagge indà la mùrge appirsse aù tìmpe
aqquànne l'àrie sfrzàive frèscche nòùte

indà ù cambsànde sàupe a sànde magne
re pèite pùste a cìrchie aqquanne nàsce matòine
ù sàule cha spùnde passe re ràgge indà
aù circhie de peitè sàupe alla chèupe

fàce lìume aù sbbùlghre à tùmue
dù chmannànne dù villàgge dà precuèute
dvòute sottomèsse à rcùrde

pe dvzzìaùne e assèie grànne onorànze
mmorià pèrènne cha se tramànne
dvòute attùrne sìme rmanìùte

Copyright © foto e versi di Lorenzo 05.2.11


Traduzione


Tumulo

E pongo in argomento il mio ricordo
d'un dì meraviglioso già passato
viaggio in terra nostra indietro al tempo
quando l'aria sferzava fresche note

nel camposanto lì sulla collina
in pietre poste in cerchio verso l'alba
elio che nasce passa i fasci in luce
nella lucerna monolito in testa

illuminava il tumulo tombale
del capo del villaggio lì sepolto
devoti sottoposti per ricordo

per devozione e massima onoranza
memoria imperitura tramandata
devotamente intorno s'è sostato

[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © foto e versi di Lorenzo 11.2.08

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lunedì 23 gennaio 2012

Selezione 69



mercoledì, febbraio 02, 2011 


Eccome si sentiva 


Infatti il mare nega i suoi confini
nè giorno o notte gli riduce il tempo
può essere crespato o tempestoso

la vita che nasconde non si scuote
e negli abissi brulica di specie
le spume in alto nell'azzurro tratto

fondono il cielo con lo stesso effetto
come delfini in stile che conosco
s'immergono su pietre levigate

scalpelli eguali di provetti artisti
mentre risacca fa sentire l'eco
di rocce rese minime da forza

s'infrange indenne senza  alcun appiglio
spoglio di ferma in tempo d'universo
in quel paesaggio calmo e rilassante

fugge i pensieri ossessi il pescatore
che in riva alla battigia scorre i pesci
riuscendo  a catturarli dal rumore

d'onde rimosse al vento di tramonto
scaccia i pensieri ai limiti del mondo
così alle spalle getta i suoi malanni

per ritornare innanzi tra le angosce
ma quel fragore non si spegne mai
col sole alto oppure nel suo fondo

Copyright © foto mia Lorenzo  2.2.11

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categoria:le mie poesie, endecasillabi



lunedì, gennaio 31, 2011

La stòrie dù nù pòste 


[La e non accentata
non si legge]

Stòrie de nù lùche nù mùnne chà canòscche
chà iè segreìte sàupe à mùrge ù còre mòie
pnzìre fisse nà fissazìaùne indà ù pnzìre
nà vìte chà stè sèmpe indà a la mènte

ce pigghià ancòure ndàtte re pàroule
sìggne dù tìmpe passèute à re matòine
e vèsche grùtte vàlle pe màine e pùnte
accòme a nù cartàune chà passe pe r'idèie

aqquànne ù sàule tràmntàive a sànde màgne
nà dòie de novèmbre assèie lentèune
e là nvèire lechcàive a ìàrche

pàrlne re pèite sàupe a ièrve de mùrge
raccòntne la stòrie de pastiùre
de pèchere prdìute e de passàgge a mònte

Copyright © foto mia Lorenzo  31.1.11


Traduzione

Storia di un luogo

Storia di un luogo un mondo riscoperto
arcano sulle alture e condiviso
volo in un giorno in macchina del tempo
vissuto che confermo in mia coscienza

e riprendendo intatte le parole
segno de' tempi andati in landa brulla
ritrovo grotte lame con viadotti
simile a film che passa in orizzonte

mentr'elio tramontava sulle tombe
un giorno di novembre sì lontano
e la neviera luccicava in archi

parlano i sassi sui macchiati colli
raccontano le storie de' pastori
di pecore smarrite e transumanze

[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © foto mia Lorenzo  18.2.08

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categoria:le mie poesie, murgia, endecasillabi, sonetto, poesia dialettale



giovedì, gennaio 27, 2011


Ricordo 

Vola Barone
in celestiali siti
e scrivi quivi

i tuoi sublimi versi
a rinfrancare i cieli

Copyright © Lorenzo  27.1.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 16:41 |

categoria:memoria



giovedì, gennaio 27, 2011 


Giorno della Memoria 


e fissi gli occhi nella triste stanza
perduti nel ricordo che non torna
un treno colmo e ceneri viventi
corrono incontro a spettri d'olocausto

verso un destino di baracche immonde
numeri infissi sulle  braccia scarne
sembrano croci quei giacigli infami
volti alla morte la liberatrice

bimbi in divisa trecciano sorrisi
sanno d'ingenuità in quel reale
si prendono per mano nella calca

nascosti dagli adulti d'una spanna
siedono insieme in aria avvelenata
corrono uniti fumi in ciminiera


Copyright © foto di stampa Lorenzo  27.1.11

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lunedì, gennaio 17, 2011 


In silenzio 


E col silenzio attingo la mia mente
tutto è scontato scritto nel papiro
del mio proclama verticale in basso

in mie radici affonda il mio pensiero
quando s’inebria essenza  silenziosa
bassi i miei occhi rughe pensierose

partono da lontano i miei riflessi
dal mondo della vita dai  trascorsi
quand’ ero immerso in grembo genitrice

d’allora contemplavo la sua luce
lampada accesa a generar pensieri
non era vuoto allora il mio silenzio

né mi pesava il germe che cresceva
la musa ispiratrice mi prendeva
momenti pieni avvolti nella quiete

abito dolce cinto nel dolore
questo frammento d’un lungo segmento
poche le gioie infatti d'esistenza

allora mi crogiolo nel mio germe
spirito fisso posto in alte vette
piegato intanto nell’ispirazione

così m’aggrappo in essa e mi consolo
con musa di poesia resto solo

Copyright © Lorenzo  17.1.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 18:30 |

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venerdì, gennaio 07, 2011 


ù ciùcciàridde 


[La e non accentata
non si pronuncia]

Iòcchiere quagghièute e appòise
sàupe a cùre pàràite
ù mùsse appènne e ìùucchie
aù mùnne sèmbe à pòste

e à mennìnne chà stònne attùrne
e pènse ù ciùcce mòie
re rècchìe stònne drìtte
pe sentòie re vìuce

la noòtte de re pàstìure
chiàmèute nà bellà dòie
da iàngiue dù ciìle
pe adrèue indà la gròtte

nù mbambòine biùunde
nàscioie indà ù paghièure
e ù prìme fìèute càlle
ù peghiiòie da cùre cìucce

e nzzìme pe srvìzzie
nù vòuve à chèrà stàdde
e moùe pàciùdde aspètte
ù cìucce n'ògne de pagghìe

pe recmbbènze
à la fatichà grànne
oggniè tànte nge vèine la sùste
e mùssce mùssce aspètte

Copyright © foto mia Lorenzo  7.1.11


Traduzione


L'asinello

Porge lo sguardo vuoto
di là da quel muretto
la soma sporge e gli occhi
sul mondo sempre immoto

e su fanciulli attorno
pensante il mio somaro
orecchie ben rizzate
ad ascoltar le voci

la notte dei pastori
chiamati un dì lontano
da serafin del cielo
ad adorare in grotta

un bambinello biondo
che nacque in mangiatoia
e il primo caldo fiato
lo prese da quel ciuco

unito in incombenza
dal bue in quella stalla
ora paziente attende
il ciuccio un po' di paglia

così per compensare
la sua fatica immane
s'adombra spesso e triste
silente lui rimane

Copyright © Lorenzo  scritta e postata  il  30.12.10

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 15:33 |

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giovedì, gennaio 06, 2011 


Manifestazione 


Stella d'oriente
splendente verso luce
magi regnanti

rivivono il mistero
portando con sè doni

Copyright © foto mia Lorenzo  6.1.11

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 12:23 |

categoria:le mie poesie, tanka



sabato, gennaio 01, 2011 


A Mio Padre 


Dopo la madre lo dovevo al padre
giacchè in anno corre il centennale
un lampo che m'ha preso il giorno primo
m'adopro dunque adesso ad onorarti

come conviene sì a figlio grato
il viaggio tuo sempre costellato
da gioie grandi come da dolori
l'amore per la sposa e per la prole

un viaggio vero in mare nostro in nave
in cerca dei miraggi dell'impero
e la tua amata a casa con la prima
seguendo un'illusione e la gran pugna

il tempo degli accesi lumicini
immagino soltanto quei castelli
ove spartivi stanza con sventura
poi il ritorno al suon di ritirata

la sposa t'attendeva con amore
negli anni in mezzo quasi del trascorso
un susseguirsi di vicende umane
gioie e speranze con fatiche e duoli

ora son qui confuso nel mio cuore
la mente presa d'intimo ricordo
quando lasciasti il mondo per il nuovo
il far da solo in ore del futuro

ma provvidenza m'ha lasciato i verbi
che mi donasti in intimo regalo
ancora grazie per i tuoi sermoni
e le tue guide che mi davi in sogno


Copyright © foto mia Lorenzo  1.1.11


categoria:le mie poesie,endecasillabi, memoria



giovedì, dicembre 30, 2010

L'asinello 


Porge lo sguardo vuoto
di là da quel muretto
la soma sporge e gli occhi
sul mondo sempre immoto

e su fanciulli attorno
pensante il mio somaro
orecchie ben rizzate
ad ascoltar le voci

la notte dei pastori
chiamati un dì lontano
da serafin del cielo
ad adorare in grotta

un bambinello biondo
che nacque in mangiatoia
e il primo caldo fiato
lo prese da quel ciuco

unito in incombenza
dal bue in quella stalla
ora paziente attende
il ciuccio un po' di paglia

così per compensare
la sua fatica immane
s'adombra spesso e triste
silente lui rimane

Copyright © versi settenari Lorenzo  30.12.10

domenica 22 gennaio 2012

Selezione 68






domenica, dicembre 26, 2010 


Dopo il Natale 


E tutto si risolve in feste e giochi
dopo i proclami e splendide intenzioni
tutto rimane chiuso negli scrigni
di menti eccelse e sempre raffinate

guai a voler aprire gli artifici
che tanto in ebdomada muore altr'anno
vedremo d'artifici fuochi d'arte
e dopo l'uno tutto ricomincia

a scorrere in attesa d'altri eventi
dimenticando i patti e disinganni
con agenzie e franchi tiratori

non mancheranno nuovi allenatori
di sogni e riapriranno la stagione
di giochi chiusi in tempo di natale

Copyright © Lorenzo  26.12.10



sabato, dicembre 25, 2010 




Buon Natale 


Questo per voi il segno:
troverete un bambino
avvolto in fasce,
adagiato in una mangiatoia

Luca 2,1-14

Copyright © Lorenzo  25.12.10



lunedì, dicembre 20, 2010 


Nell'attesa


La stella che s'illumina nel cielo
scende e si posa sulla terra informe
deforme per le tenebrose ombre
d'idolatrie viene a dispensarci

la luce che s'emana dal suo fulcro
s'espande in una forma sempre estesa
piccola prima poi ancor più intensa
fino a toccare ogni dimensione

di continenti tutti in ogni dove
senza esentare alcuna gente umana
avvolge tutti in tiepido calore

emmanuele dona luce immensa
all'uomo che bisogna del tuo avvento
per compensare i troppi tradimenti

Copyright © Lorenzo  20.12.10



venerdì, dicembre 17, 2010 


Segno 


Ed è segnato
il fato del meriggio
freddo glaciale


Copyright © Lorenzo  17.12.10



domenica, dicembre 12, 2010 


Dai giornali 


Quale disegno
attende questo avvento
se non comincia

l'uomo il cambiamento
l'altro natale ancora

e prima ancora
la solita orazione
nemmeno a dirlo

il mondo può cambiare
per chi non ha quei santi

in quell'eliso
un punto tributato
però in difetto

sterili e vane notti
le soste sui manuali

Copyright © Lorenzo  12.12.10



venerdì, dicembre 03, 2010 


Parole 


I verbi mille rivoli nel tempo
sono parole d'uomini evoluti
di civiltà sepolte nei deserti

nel mondo antico e ancora più vicino
d'egizi maya e torre di babele
intrecci che sfioravano infinito

ma l'uomo limitato in universo
giammai può congiungersi all'eccelso
se non dopo il distacco dalle zolle

stolto quell'uomo che si crede sommo
tutto crolla nei limiti di terra
conosco solo alcune alternative

potere strapotere per conquiste
così che un pensatore con ragione
chiosò pensiero per diverse specie

e più conosco l'uomo che ragiona
più amo quel bestiame degli umani
se guardo fido colgo i suoi segnali

scodinzola aggrappandosi felice
e pur senza parole copre il vuoto
d'uomini veri vivi nel silenzio


Copyright © Lorenzo  3.12.10

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categoria:riflessioni, le mie poesie, endecasillabi



lunedì, novembre 29, 2010 


Ricamo 


Ricamo d'altri tempi lo conservo
come un tesoro nel salotto buono
e su quel legno son passati in tanti

i sogni le speranze d'anni verdi
un filo al giorno nelle sere fredde
al lume d'abatjour d'uno scrittoio

attorno pace nell'intreccio bianco
rose attorniate da ricordi belli
in esercizio d'arte di consorte

mentr'ero in altri lidi in arte intento
quelle bobine stese sul telaio
son divenute arazzi dei miei sogni

d'infanti in fiore nelle ricorrenze
sudari di saperi e abbeccedari
compressi nelle menti fluttuanti

pensieri su pensieri e pergamene
d'altri orizzonti ancora non raggiunti
gli esami infatti sono sempre attesi

finiscono soltanto in altro mondo
quando pietose giungono le preci
di quegli eredi del ricamo esposto

Copyright © Lorenzo  29.11.10

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categoria:le mie poesie, memoria, endecasillabi



venerdì, novembre 26, 2010


Controtendenza 


Apro il giornale
il solito refrain
un gran tormento

e s'apre lo sgomento
mentr'anima ribolle

al suo s'appella
disegno di bellezza
candida in luce

non vuole più sentire
i colpi di rovine

pallidi volti
sporcati dalle mani
un limpido auspicio

d'una stupenda sorte
a donna nostra eguale

un fiore una carezza
sia questa la certezza


Copyright © Lorenzo  26.11.10

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categoria:le mie poesie, renga, distico elegiaco



venerdì, novembre 26, 2010 


Haiku 

Aprire gli occhi
al giorno che si tinge
dolce emozione


Copyright © Lorenzo  25.11.10



martedì, novembre 23, 2010 


Modi di dire_Vernacolo pugliese 


[La e non accentata
non si pronuncia]


Ce tà và dà la nòuve
dcève zì rosìne
aqquanne rspnnàive
a nà domànde
pe dice sckitte
nanè sccisse nùdde

ce iè cerchàive nà càuse
pe nùdde nan'è caùse
pe dòice nan'è possible
e moùe respònne schiètte
vè acchiànne Marì
ce tèine fùche

Chèssà respòste nàn ammettaìve gedizzie
e me gelàìve ù sànghe
indà re vàine e mùsce
mùsce ioìe me ne sciàìve
che la càpa sòtte e re meùne frèdde

Edè e sciàmme acchìànne
addò à mà còuce
aqquànne indà alla famighie
ìère fèste
pe dìce gràzzie alla prvvedènze


Traduzione

Chi porta la buona novella
diceva zia Rosina
quando rispondeva
ad un quesito
per dir soltanto
non è successo nulla

Se io chiedevo cosa
difficile da realizzare
per dir non è possibile
ecco replica secca
va in cerca del fuoco di maria

Tale risposta
non ammetteva replica
e mi gelava il sangue
nelle vene e mogio
mogio io andavo via
con testa china e le mani fredde

ecco e andiamo in cerca
dove far cucina
quando nella famiglia
v'era un evento lieto
per dire grazie
alla Provvidenza

Copyright ©  Lorenzo  7.3.07  

riproposta  in vernacolo il 23.11.10

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categoria:le mie poesie, memoria, autunno, poesia dialettale