sabato 4 febbraio 2023

Pane Tipico !!

 Pane tipico !!

Il pane di Altamura è un prodotto di panetteria tradizionale di Altamura, nella città metropolitana di Bari.

È ottenuto dall'impiego di semole (molto ricche di glutine) rimacinate di varietà di grano duro coltivato nei territori dei comuni della Murgia.

Nel luglio 2003, a livello europeo, al pane di Altamura è stato riconosciuto il marchio denominazione di origine protetta (DOP).

Il pane viene ancora prodotto negli storici forni a legna, il più antico ancora in funzione è il Forno Antico Santa Caterina.

Storia

Il pane, come elemento base del regime alimentare delle popolazioni dell’Alta Murgia, prodotto tradizionalmente in grandi pezzature, nella sua forma caratteristica, denominata “u sckuanète”, era impastato prevalentemente dalle donne tra le mura domestiche, e portato a cuocere in forni pubblici. La produzione del pane era dunque un atto corale, sul piano sociale e culturale, nel quale la sfera familiare e privata si incrociava con quella pubblica.

Per evitare che le pagnotte si confondessero, il fornaio procedeva a marchiarle con le iniziali del proprietario o del capofamiglia, impresse su un timbro di ferro. Solo allora procedeva ad infornarle.

La principale caratteristica del pane, preservatasi nel tempo, era la durevolezza, indispensabile per assicurare il sostentamento di contadini e pastori nelle settimane che trascorrevano lontano da casa, al lavoro nei campi o nei pascoli, sulle colline murgiane. Il pranzo di questi lavoratori consisteva infatti essenzialmente in una zuppa di pane insaporita con olio di oliva e sale. Fino alla metà del secolo scorso si poteva udire per le strade di Altamura il grido del fornaio che annunciava, all’alba, l’avvenuta cottura del pane.

Il primo riferimento al luogo di origine del prodotto, se non proprio riconducibile ad Altamura ma sicuramente al territorio murgiano, è rintracciabile nel libro I, V delle “Satire” del poeta latino Orazio, il quale nella primavera del 37 A.c., nel rivisitare il paesaggio della sua infanzia, nota l’esistenza del “pane migliore del mondo, tanto che il viaggiatore diligente se ne porta una provvista per il prosieguo del viaggio”.

La tradizionale attività di panificazione di Altamura trova conferma ne “Gli Statuti Municipali della Città fatti nell’anno 1527”, i cui articoli relativi al dazio del forno sono stati trascritti, a cura di G. De Gemmis, nel Bollettino dell’Archivio-Biblioteca-Museo Civico, nell’anno 1954 (pag. 5-49).

Un altro documento, risalente al 1420, sanzionava l’esenzione del dazio del pane per il clero di Altamura.

La consuetudine della cottura in forni pubblici traeva fondamento nel divieto posto ai cittadini dì ogni stato o condizione di cuocere nelle proprie abitazioni qualsiasi tipo di pane o focacce, pena il pagamento dì un’ammenda rilevante, pari ad un terzo del costo complessivo della panificazione.

Anche l’attività molitoria doveva essere concentrata tutta in Altamura, considerato che agli inizi del 1600 esistevano ben 26 impianti di trasformazione in piena attività.

Il pane di Altamura viene prodotto ancora oggi seguendo l’antica ricetta tramandata di generazione in generazione da contadini e pastori, sin dal Medioevo. Immutati nel corso dei secoli sono gli ingredienti – sfarinato di grano duro, lievito madre, sale e acqua -, così come il processo di lavorazione, articolato in cinque fasi: impastamento, formatura, lievitazione, modellatura, cottura nel forno a legna.

La qualità del Pane di Altamura D.O.P. è garantita dal Consorzio di Tutela, investito delle funzioni di controllo, promozione e valorizzazione della DOP, nonché di vigilanza contro qualsiasi forma di contraffazione. Monitorando tutte le fasi di produzione, a partire dall’origine della materia prima, il Consorzio garantisce al consumatore la tracciabilità del prodotto. Al suo interno riunisce agricoltori, molitori e panificatori.

Caratteristiche

Cotto nei tradizionali forni a legno e in pietra, il pane di Altamura si distingue per la sua fragranza, il suo sapore ed il suo aroma. Ha una crosta molto croccante e una mollica soffice di colore giallo paglierino. Si presenta sotto due forme tradizionali; la prima denominata localmente «U sckuanéte» (pane accavallato), è alta, accavallata, l'altra più bassa, localmente denominata «a cappidde de prévete» (a cappello di prete). La legna utilizzata per la cottura può essere essenzialmente o di faggio oppure di castagno prevalentemente proveniente dalla zona di Spinoso in provincia di Potenza.

Zona geografica

L'area geografica delimitata nella quale sono coltivati i grani impiegati per la produzione del Pane di Altamura DOP, coincidente con l'area di lavorazione e produzione del prodotto, comprende i territori dei Comuni di Altamura, Gravina in Puglia, Poggiorsini, (Spinazzola e Minervino Murge nella provincia di Barletta-Andria-Trani).

Fasi di produzione

«Pane di Altamura» è un prodotto di panetteria ottenuto dal rimacinato di semola di grano duro, ricavato dalla macinazione di grani duri delle varietà «appulo», «arcangelo», «duilio» e «simeto» prodotte nel territorio delimitato dal disciplinare di produzione, da sole o congiuntamente in ragione almeno dell'80%, purché prodotte nel medesimo territorio. Il prodotto si ottiene secondo l'antico sistema di lavorazione che prevede l'uso di lievito madre o pasta acida — sale marino — acqua.

All'atto dell'immissione al consumo deve presentare le seguenti caratteristiche: la pagnotta dal caratteristico profumo di peso non inferiore a 0,5 kg, la crosta deve possedere uno spessore non inferiore a 3 mm.; la mollica, di colore giallo paglierino, presenta una omogenea alveolazione; l'umidità non deve superare il 33 %.


Fonte Wikipedia


venerdì 3 febbraio 2023

Il Giorno della Marmotta Phil !!

 Marmotta alpina !!


Il 2 febbraio è il Giorno della Marmotta, ecco le previsioni di Phil su freddo e neve!

In questo Giorno  è la Candelora in Italia e altri paesi d'Europa, ma è anche il Giorno della Marmotta negli Stati Uniti, paese dove milioni di persone attendono con impazienza le previsioni di Phil. Ci saranno altre sei settimane d'inverno o la primavera sta già arrivando?

Il momento in cui viene annunciata la prognosi della marmotta Phil, avviene tra le braccia dei membri del Punxsutawney Groundhog Club.

Phil, che vive a Punxsutawney (Pennsylvania), è la marmotta più popolarizzata dai media, ed è addirittura balzata sul grande schermo: quasi tutti abbiamo visto il simpatico film di Bill Murray, "Stuck in Time", che ha contribuito a diffondere questa curiosa usanza oltre i confini degli Stati Uniti e del Canada.

Il 2 febbraio negli USA è il Groundhog Day, il Giorno della Marmotta.

Non è l'unica marmotta "meteorologa" nordamericana, ma sicuramente la più famosa. Ricordiamo che lo scorso anno sono scattati gli allarmi in molti Paesi per la triste notizia che annunciava la morte della marmotta che preannunciava la fine dell'inverno. Poche ore prima dell'atteso atto ci aveva lasciati Milltown Mel, la "predittrice" del New Jersey.

Alle 7:25 ora locale in Pennsylvania (intorno alle 13:25 in Italia) Phil ha interrotto il letargo per uscire e dare il suo verdetto sul resto dell'inverno in Nord America. Una dura prova, tenendo conto che gli ultimi mesi sono stati molto estremi in Nord America, con alluvioni catastrofiche in California o la grande ondata di freddo di qualche settimana fa.

L'origine della marmotta Phil è in Europa

È una tradizione che risale alla fine del XIX secolo. Il Punxsutawney Groundhog Club è una società che il 2 febbraio si veste con giacche lunghe e cappelli a cilindro per uscire davanti ai media. Gli organizzatori dell'evento ammettono che la tradizione ha origine nella celebrazione del giorno della Candelora, e che prima di una marmotta c'era un riccio, ma di origine tedesca. Ecco perché in molte occasioni le conclusioni tratte dall'ombra di Phil coincidono con quelle tratte dai proverbi italiani ed europei.

I primi coloni in Pennsylvania furono tedeschi, e trovarono marmotte in molte parti dello stato. Furono loro a stabilire che la marmotta, che somigliava al riccio ed era un animale intelligente, permettesse di prevedere il tempo. Decisero che se il sole fosse apparso il 2 febbraio, la marmotta avrebbe visto la sua ombra e sarebbe tornata rapidamente nella sua tana per altre sei settimane d'inverno.

Altre sei settimane di inverno 

Se la marmotta vede la sua ombra, ci saranno altre sei settimane d'inverno, ma in caso contrario, ci aspettano l'inizio della primavera e temperature più alte del normale per la stagione. In realtà, questa previsione è climatologica piuttosto che meteorologica, poiché non fornisce una previsione di un fenomeno specifico in un determinato momento, ma predice piuttosto la fine dell'inverno, che è una stagione.

Oggi Phil ha visto la sua ombra, nonostante le tante nuvole nel cielo, il che significa che mancano ancora sei settimane prima che finisca l'inverno.

In una mattinata calma e non fredda come l'anno scorso, quando lo Stato stava subendo gli effetti di una potente ondata di aria artica, Phil ha visto la sua ombra nonostante il cielo nuvoloso, il che significa che mancano ancora sei settimane prima che finisca  l'inverno.

I modelli concordano con le previsioni della famosa marmotta?

Febbraio è l'ultimo mese dell'inverno climatologico, ed è famoso per essere "pazzo" a causa dei continui e improvvisi cambiamenti del clima. Ci sono momenti in cui marzo è più invernale di febbraio, ma bisogna anche ricordare che nell'emisfero boreale alcune delle ondate di freddo più potenti si sono registrate proprio in questo mese.

Le ultime previsioni del nostro modello di riferimento indicano che le temperature nel sud e sulla costa orientale degli Stati Uniti dovrebbero essere superiori alla media durante il mese di febbraio.

Sulla base del nostro modello di riferimento, sono previste temperature più miti del normale sia a febbraio che a marzo negli Stati Uniti meridionali e orientali, mentre alcuni stati occidentali sarebbero al di sotto della media per le date. Pertanto, nel dominio di Phil, l'inverno avrebbe già dato i suoi ultimi colpi.

La previsione della marmotta Phil si basa su un metodo senza alcun fondamento scientifico. In sintesi, è semplicemente un hobby meteorologico.

Il Giorno della Marmotta, una tradizione con i giorni contati?

Diverse organizzazioni ambientaliste hanno alzato la voce in risposta alla situazione vissuta dalla marmotta più mediatica del mondo. Ogni 2 febbraio, Phil viene trascinato fuori dalla sua tana, esposto a flash e folle di persone, che gli causano un grande stress. Inoltre, a casa sua non può scavare o cercare cibo come fanno le marmotte non famose. Per questo motivo è stato persino proposto di utilizzare un'intelligenza artificiale o un "robot" Phil per il Groundhog Day.


Fonte Meteo Red Italia 


giovedì 2 febbraio 2023

La Candelora !!

 La Candelora !!
Giotto Cappella degli Scrovegni Padova 

Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione di Gesù al Tempio (Lc 2,22-39), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

Nel calendario tridentino la festa era chiamata "Purificazione della Beata Vergine Maria". La riforma introdotta dal Concilio Vaticano II ha voluto manifestare più chiaramente la centralità della figura di Cristo.

La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione. [...]


Fonte Wikipedia

mercoledì 1 febbraio 2023

Il carro americano !!

Una carovana di carri !!


Il Conestoga è una vettura a trazione animale, che, insieme al modello Prairie Schooner rappresenta un'icona dell'espansione verso l'ovest degli Stati Uniti d'America durante la fine del XVIII secolo e per tutto il XIX secolo.

Il Conestoga prende il nome dalla Conestoga Valley in Pennsylvania.

Una versione più piccola, molto simile, che prese il nome di Prairie Schooner venne adoperata principalmente dai coloni che intraprendevano il viaggio lungo le vie settentrionali del paese.

Storia

La figura rappresenta un dipinto di Carl Christian Anton Christensen raffigurante una colonna di carri.

Il primo Conestoga comparve attorno al 1725 in Pennsylvania forse introdotto in America daidiscendenti dei coloni mennoniti tedeschi residenti in quell'area.

Dopo la guerra di Indipendenza Americana questo genere di carro fu utilizzato per alimentare il commercio tra Pittsburgh e l'Ohio.

Nel 1820 la tariffa per il trasporto per conto di terzi era di un dollaro per 100 libbre (pounds) per 100 miglia (1 dollaro x 46 kg x 161 km).

I Conestoga rimasero il principale mezzo di trasporto terrestre lungo la catena dei Monti Appalachi fino all'avvento della ferrovia.

Questo carro giocò un ruolo fondamentale per i coloni e i commercianti che avanzavano lungo le rotte meridionali degli Stati Uniti come il Santa Fe Trail, il Southwest Trail o il Gila Trail, i quali lo adottarono per la sua resistenza e le sue dimensioni; i colonizzatori si accorsero che era preferibile adoperare per la trazione buoi o muli poiché le immense distanze e la scarsità di acqua lungo la pista limitavano l’uso dei cavalli.

Il mezzo si rivelò però troppo grande per i coloni che seguivano le rotte a Nord, molto più difficili rispetto a quelle meridionali, per cui si rese necessario svilupparne una versione più piccola, il già citato Prairie Schooner, più adatto a queste vie.

Caratteristiche

Con le sue forme curve e aggraziate poteva essere riconosciuto anche da lontano; era largo e robusto da poter trasportare un carico fino a 7 tonnellate, ed aveva il fondo simile a quello delle barche, con i bordi ad angolo e il pavimento incurvato nel mezzo, in modo che i barili trasportati non potessero rotolare fuori quando il carro stava salendo o scendendo lungo una china.

Le grandi ruote erano in legno duro e dotate di uno spesso cerchione di ferro. Quelle posteriori con la loro grandezza affrontavano meglio il fango, mentre le anteriori, di diametro leggermente inferiore, riducevano il raggio di sterzata.

Nei guadi le ruote potevano essere rimosse e il carro usato come una chiatta galleggiante trainata da riva tanto che era soprannominato la nave del commercio interno.

Avevano una copertura di tela resistente all’acqua per proteggere il carico.

La velocità media dei convogli era di circa 25 km al giorno.

Il traino poteva essere assicurato da 2 o 4 di cavalli da lavoro, da 4 o 6 cavalli "da carrozza", da 8 o 10 buoi o da una dozzina di muli ed il mezzo, concepito per viaggiare lungo i prati, i sentieri e su un terreno montuoso di difficoltà media, manifestò un assetto ottimo per le praterie e gli altipiani del sud degli Stati Uniti.


Fonte Wikipedia 

martedì 31 gennaio 2023

I Giorni della Merla !!

 I giorni della Merla 

Il 29, 30 e 31 Gennaio sono conosciuti come i Giorni della Merla. Si sa che sono giornate fredde ma non si sa il vero motivo per cui si chiamano così. Una tra le tante leggende narra che una merla insieme ai propri piccoli, per ripararsi dal freddo si rifugiò dentro un comignolo.

Esistono varie e differenti leggende sui "giorni della merla".

1) La leggenda che ha più coerenza e risconti con le culture latina e greca, dalla quale deriva quella italiana, è quella che vede la merla messaggera di Persefone annunciatrice dell'arrivo della primavera. Secondo questa leggenda, Persefone preannuncerebbe la sua visita alla madre Demetra (o Cerere) dal regno dell'Ade attraverso un uccello messaggero, la merla. Infatti, gli uccelli erano visti dagli antichi come messaggeri degli dei. A seconda dei giorni e del clima in cui questa merla faceva la sua comparsa (i latini usavano un calendario romano e quindi i giorni non corrispondono esattamente al calendario odierno) Persefone andrebbe in visita alla madre Demetra, così quest'ultima farebbe arrivare la primavera anticipatamente o in ritardo. Se nei giorni in cui la merla usciva dal nido le temperature erano miti, significava che l'inverno sarebbe durato a lungo, perché Persefone sarebbe arrivata dopo; se invece faceva veramente molto freddo, l'inverno sarebbe finito presto e la primavera non avrebbe tardato ad arrivare perché Demetra avrebbe rivisto presto la figlia. Questa parte del mito di Demetra e Persefone è poco conosciuta, in quanto le versioni successive sono state tramandate in maniera scarna, perdendo informazioni anche a causa del passaggio tra paganesimo e cristianesimo e la modifica ai calendari. Con la cultura cristiana i contadini hanno dimenticato le radici della leggenda, omettendo informazioni.

2) Una leggenda narra di una merla e dei suoi piccoli che alla fine di gennaio trovarono rifugio in un comignolo, da qui uscirono dopo tre giorni di colore grigio o bruno-nerastro per via della cenere. Questa leggenda cerca di motivare la differente colorazione delle piume tra esemplari maschi e femmine. Infatti, il merlo (Turdus merula, Linnaeus) maschio ha una livrea completamente nera e il becco giallo, mentre la femmina è bruno-nerastra.

3) Un'altra versione racconta dei dispetti che il mese di Gennaio faceva alla merla, scatenando piogge. Il mese di gennaio era inizialmente di 28 giorni, per questo la merla per non patire il freddo del mese che le faceva i dispetti decise di fare scorta di provviste e non lasciare il nido per quei giorni. Così gennaio prolungò la sua durata di altre tre giorni, "i giorni della merla" (29, 30 e 31), per poter scatenare la sua ira contro la merla con pioggia, neve e venti gelidi per far crollare le temperature. Quindi la merla cercò rifugio in un comignolo per tre giorni. Alla fine della tempesta le sue piume avevano variato il colore, la merla era diventata bruno-nerasta o nera a causa della cenere.

4) Un'altra leggenda popolare, mantiene la funzione perdendo la sua caratterizzazione e i connotati del paganesimo. I "giorni della merla" sono indicati per le previsioni del tempo a lungo termine. Se infatti in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo. Se invece farà molto freddo, allora l'inverno sta per finire e la primavera non tarderà ad arrivare. Questo ai romani indicava l'arrivo di Persefone e quindi la gioia di Demetra che faceva sbocciare la primavera.  [...]


Fonte Wikipedia 

lunedì 30 gennaio 2023

Carro !!

Carro  che s'avvia alla campagna !!


Il carro è un veicolo a due o quattro ruote, dedicato al trasporto di merci o di persone. Si possono distinguere carri secondo il tipo di trazione: umana, animale, meccanica.

Storia

Le origini del carro si confondono con quelle della ruota, che venne infatti utilizzata nel carro per rendere quest'ultimo un valido strumento artigianale ed agricolo nella civiltà mesopotamica. Alcune tavolette ritrovate nel tempio di Erech hanno consentito agli storici di poter datare l'applicazione della ruota alla slitta e la sua trasformazione in carro. Il primo carro accertato nei documenti mesopotamici risalì quindi al 3000 a.C., rinvenuto in un bassorilievo ad Ur denominato il carro dei felini, nel quale apparve il carro costituito da ruote piene a tre settori, con asse e ruota solidali ed un perno fissato ad un telaio, che nel caso dei carri funebri, raggiunse la dimensione di 50 cm per 65 cm. Coevo fu anche il carro di Chambu-Daro, nella vallata dell'Indo, a due ruote Ben presto venne costruito il carro con ruote indipendenti, con l'assale anteriore mobile a cui veniva fissato il timone o la stanga. Intorno al 2000 a.C. comparvero in Persia i primi carri sfruttanti le ruote a raggi. Se l'evoluzione del carro ci porta nella steppa di Kalmik (II millennio a.C.), da non trascurare l'uso votivo del carro, come quello di Ugarit in Siria, nel XIII secolo a.C. In Italia fu introdotto nell'età del bronzo, il cosiddetto plaustrum di uso agricolo, a cui temporalmente succedette il carro etrusco che evidenziava provenienze orientali. Il carro passò dagli Etruschi ai Romani che lo usarono, in modo originale, anche nelle competizioni circensi. Gran parte dei carri dell'antichità, sia in Europa sia in Oriente, furono costruiti senza trascurare l'aspetto estetico e quindi abbondarono di decorazioni, quali pitture e rilievi. Questo gusto venne perso solamente nel Medioevo, quando prevalse l'impiego di grossi carri campagnoli adibiti quasi esclusivamente al trasporto di cose e persone e utilizzati anche durante le, numerosissime, operazioni militare per trasportare armamenti e vettovaglie.

Trazione umana

L'applicazione del moto da parte di esseri umani è, probabilmente, la prima maniera di utilizzo del carro poiché l'essere umano è in grado di gestire autonomamente il mezzo e di decidere se trainarlo o spingerlo e determinare la direzione. In un ambiente sociale che permetteva lo schiavismo, l'uso dell'uomo quale forza motrice su vasta scala permetteva una certa autogestione e limitava la necessità di conducenti. Per contro, la potenza applicabile al singolo carro era molto inferiore se paragonata alla trazione animale.

Trazione animale

La trazione animale presenta lo svantaggio della guida. L'animale, essendo privo di reale possibilità di autogestire il compito di decidere la traiettoria, la partenza e le soste, necessita di una guida umana conducente solo parzialmente applicabile a più carri. Come vantaggio, l'animale (asino, mulo, cavallo, bue, elefante o bufalo) mette a disposizione una potenza significativamente maggiore. Questo, a parità di difficoltà di terreno, consente lo spostamento di masse più elevate.

Il carro a trazione animale è stato dotato di due o quattro ruote. Quello a quattro ruote, in uso dall'età del bronzo, è stato per oltre due millenni privo di apparato sterzante, un limite che ne consentiva l'impiego, praticamente, su percorsi alquanto rettilinei. In termini molto generali si può dire che il carro a due ruote è destinato alla trazione equina, più veloce, quello a quattro ruote a quella bovina, più lenta ma capace di pesi maggiori.

Per la maggior parte della propria storia il carro è stato, indistintamente, mezzo stradale ed agricolo. È stato con il progredire delle comunicazioni stradali e la nascita di quelle ferroviarie, che il carro agricolo è divenuto strumento peculiare, distinguendosi tra i carri agricoli quelli emblematici di tradizioni diverse. Prima dell'avvento dei mezzi motorizzati il carro ha avuto molta importanza anche nel campo delle prime esplorazione e colonizzazioni di territori inesplorati, valga come esempio l'importanza del trasporto su carro, nell'espansione degli Stati Uniti d'America nel XIX secolo.  [...]


Fonte Wikipedia 


domenica 29 gennaio 2023

Vendemmia !!

 Vendemmia !!

Raffigurazione della vendemmia 

in un antico mosaico romano.

Fonte Wikipedia


Per vendemmia si intende la raccolta delle uve da vino, in quanto nel caso delle uve da tavola si usa semplicemente il termine raccolta.

Periodo di raccolta

Il periodo di vendemmia varia tra luglio e ottobre (nell'emisfero boreale) e tra febbraio e aprile (nell'emisfero australe), e dipende da molti fattori, anche se in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve hanno raggiunto il grado di maturazione desiderato, cioè quando nell'acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella di acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre.

Se questo parametro è genericamente valido per le uve da tavola, nel caso di uve destinate alla produzione del vino è necessario considerare ulteriori parametri per decidere quando e come vendemmiare.

Il momento della vendemmia può dipendere da:

condizioni climatiche: all'aumentare della latitudine le uve maturano più tardi;

zona di produzione: nell'emisfero boreale le uve delle vigne esposte a sud maturano prima di quelle esposte a nord; inversamente nell'emisfero australe le uve delle vigne esposte a nord maturano prima di quelle esposte a sud; in entrambi casi all'aumentare dell'altitudine le uve maturano prima;

tipo di uva: i vitigni a bacca bianca maturano in genere prima dei vitigni a bacca rossa;

tipo di vino che si vuole ottenere, determinato dalla maggiore o minore presenza di alcuni componenti, quali:

zuccheri, un maggior tenore di zucchero aumenterà il grado alcolico del vino prodotto; inoltre un giusto tenore zuccherino è indispensabile per avviare la fermentazione alcolica;

acidi, le sostanze acide sono necessarie sia per evitare la proliferazione di batteri (e quindi di malattie), sia per la successiva conservazione del vino;

componenti aromatici, variano durante la maturazione dell'uva, e contribuiscono a determinare le caratteristiche organolettiche del vino.

Metodi di raccolta

Raccolta dell'uva manuale  e meccanica.

I metodi di raccolta delle uve sono due:

manuale: viene utilizzata per la produzione di vini di elevata qualità e degli spumanti metodo classico, in quanto è necessario operare una scelta selettiva dei grappoli; ciò comporta un inevitabile aumento dei costi di produzione; anticamente si schiacciava con i piedi.

meccanico: esistono le macchine agevolatrici, che velocizzano il lavoro manuale, e le macchine vendemmiatrici. Per appezzamenti inferiori ai 50 ha sono generalmente delle macchine trainate accoppiate a un trattore; per vigneti di dimensioni maggiori sono macchine semoventi. La raccolta dell'uva avviene in due maniere: a scuotimento verticale nelle macchine di origine americana (Geneva Double Curtain) e a scuotimento laterale per le macchine francesi. Il prodotto che si stacca dalla pianta viene raccolto prima che tocchi terra, pulito da eventuali impurità e messo in una tramoggia che poi successivamente viene svuotata in rimorchi appositi. La vendemmia meccanica offre alcuni vantaggi, tra cui l'economicità rispetto a quella manuale. Per produzioni che soddisfino qualitativamente la cantina, è necessaria un'eliminazione manuale di quei grappoli che presentano malattie o non siano ancora maturi.

Una pratica utilizzata è quella delle cosiddette vendemmie scalari, che consiste nel raccogliere le uve di una stessa vigna in momenti successivi, a seconda del grado di maturazione dei singoli grappoli.

Un'altra pratica utilizzata è quella della cosiddetta vendemmia tardiva, che consiste nel ritardare l'epoca della vendemmia al fine di aumentare il tenore zuccherino dell'uva; questo procedimento è utilizzato per la produzione dei vini passiti.

A prescindere dal metodo utilizzato, durante la fase di raccolta delle uve occorre comunque rispettare alcune regole: è necessario evitare di raccogliere l'uva bagnata (da pioggia, rugiada o nebbia), in quanto l'acqua potrebbe influire sulla qualità del mosto; vanno evitate le ore più calde della giornata, per impedire l'inizio di fermentazioni indesiderate; i grappoli andranno riposti in contenitori non troppo capienti, per evitare lo schiacciamento degli stessi; infine l'uva dovrà essere trasportata (conferita) nei locali in cui sarà effettuata la vinificazione nel più breve tempo possibile, per evitare fermentazioni o macerazioni indesiderate.

Storia

I romani dedicavano alla vendemmia una festività, i vinalia rustica, che veniva celebrata il 19 agosto; si trattava di una festività comune anche ad altre città latine, tant'è che Varrone racconta come sulle porte di Tusculum fosse scritto di non portare entro le mura il vino colto durante la vendemmia, prima di aver proclamato i Vinalia.


Fonte Wikipedia