sabato 28 gennaio 2023

La pioggia

La pioggia !!

La pioggia è la più comune precipitazione atmosferica e si forma quando gocce separate di acqua cadono al suolo dalle nuvole. Il suo codice METAR è "RA" (dall'inglese rain).

La pioggia gioca un ruolo fondamentale nel ciclo dell'acqua, nel quale il liquido che evapora dagli oceani sotto forma di vapore si condensa nelle nuvole e cade di nuovo a terra, ritornando negli oceani attraverso il ruscellamento, i laghi, i fiumi e le falde sotterranee, per ripetere nuovamente il ciclo. In tal modo si rende disponibile alla biosfera, permettendo lo sviluppo della flora e della fauna e l'abitabilità agli esseri umani.

In meteorologia l'ammontare della pioggia caduta si misura in millimetri (mm) attraverso i pluviometri o pluviografi: 1 mm di pioggia equivale a 1 litro d'acqua caduto su una superficie di 1 m². La quantità di pioggia ricevuta annualmente nelle varie zone terrestri ne classifica, assieme alla temperatura, il tipo di clima. Una parte della pioggia che cade dalle nuvole non riesce a raggiungere la superficie ed evapora nell'aria durante la fase di discesa, specialmente se attraversa aria secca; questo tipo di precipitazione è detta virga. [...]


Fonte Wikipedia 

venerdì 27 gennaio 2023

Olocausto !!

... c'era la neve...


Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda metà del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati, dello sterminio di tutte le categorie di persone ritenute dai nazisti "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali, tra cui gli ebrei d'Europa. Oltre agli ebrei, furono vittime dell'Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell'Europa orientale e nei Balcani, neri europei e, quindi, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali e/o fisici.

Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell'Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età, tra cui 4-6 milioni di ebrei. La parola "Olocausto" deriva dal greco (holòkaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da (hòlos, "tutto intero") e (kàio, "brucio"), ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L'Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah (in ebraico:, lett. "catastrofe, distruzione"), che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare.

L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933, con la segregazione degli ebrei tedeschi, e che poi proseguì, estendendosi a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione, e quindi culminò dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali e, soprattutto, in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono soluzione finale della questione ebraica. L'annientamento degli ebrei nei centri di sterminio non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato, per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista [...]

Storia

Nei campi di sterminio nazisti

Il forno crematorio venne utilizzato anche nei campi di sterminio nazisti, come rapido sistema per il disfacimento dei cadaveri delle vittime delle camere a gas. Aziende quali la tedesca J.A. Topf und Söhne di Erfurt fornirono ai nazisti sempre più efficienti forni crematori da utilizzare per la soluzione finale (Endlösung).

Il primo campo ad esserne dotato fu il campo di sterminio di Auschwitz in Polonia. Esso infatti era una macchina efficientissima per occultare le prove dei delitti commessi dai nazisti che uccidevano i detenuti nei campi di concentramento. Questa modalità venne messa in atto quando Heinrich Himmler, il capo delle SS, intuì i pericoli che quei cadaveri avrebbero potuto causare.


Fonte Wikipedia 


giovedì 26 gennaio 2023

dell'Educazione !!


Educazione: Metodico conferimento o apprendimento di principi intellettuali e morali, validi a determinati fini, in accordo con le esigenze dell'individuo e della società.

L’educazione è cosa di cuore.

E’ forse una delle frasi più conosciute di San Giovanni Bosco, almeno in ambito educativo. Per l’educazione dei giovani infatti Don Bosco ha dato una vita intera e non solo. Perchè ideando e mettendo in pratica un sistema preventivo efficace per la crescita sana dei ragazzi resta di fatto uno dei più grandi “influencer” o facilitatore convincente in campo pedagogico.

L’educazione è cosa di cuore. E il cuore ha bisogno di ragione e di azione per essere ancora capace di generare futuro.


mercoledì 25 gennaio 2023

Sui consigli !!

Consigli !!

Miti consigli: abbassare le proprie pretese e far tesoro di un consiglio: carpire un ammaestramento o un'idea opinione altrui, saper ascoltare in silenzio e valutare, in merito, con le proprie opinioni.

martedì 24 gennaio 2023

La cicala e la formica !!

La cicala e la formica !!
 

La gente vede, sente e parla. Purtroppo però vede male, sente poco e parla troppo. 

(Roberto Benigni)

lunedì 23 gennaio 2023

Alda Merini !!



Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009 è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.

Biografia

«Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.»

Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in viale Papiniano, 57, all'angolo con via Fabio Mangone. Il padre, Nemo Merini, originario di Brunate, primogenito degli otto figli di un conte comasco diseredato per aver sposato una contadina, è impiegato di concetto presso le assicurazioni "Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza", precisamente nella società affiliata denominata "Il Duomo"; la madre, Emilia Painelli, è casalinga. Alda è secondogenita di tre figli, tra Anna, nata il 26 novembre 1926, ed Ezio, nato il 23 gennaio 1943, che la scrittrice fa comparire, sia pure con un certo distacco, nelle sue poesie. Della sua infanzia si conosce quello che lei stessa scrisse in brevi note autobiografiche in occasione della seconda edizione dell'Antologia dello Spagnoletti: "ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: ... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale". [...]


Fonte Wikipedia


domenica 22 gennaio 2023

Rieti !!

Rieti !!

Rieti (AFI: /'rjeti/[4] o, secondo la dizione locale, /'rjeti/[5]; Riète in dialetto reatino, [ri'ete], ascolta[?·info]) è un comune italiano di 45 470 abitanti[1] del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia. L'etnico "reatini" proviene etimologicamente dal nome latino della città sabina, Reate.

Tradizionalmente riconosciuta come Umbilicus Italiae, cioè centro d'Italia, Rieti sorge nella fertile Piana Reatina alle pendici del Monte Terminillo, sulle sponde del fiume Velino, in un territorio ricco d'acqua che fornisce alla capitale molta dell'acqua potabile di cui necessita. Fondata all'inizio dell'età del ferro, divenne poi un'importante città dei Sabini. Fu conquistata dai Romani nel 290 a.C. e, dopo la caduta dell'impero, dai Visigoti; sotto i Longobardi fu gastaldato nel Ducato di Spoleto. Entrata a far parte dello Stato Pontificio, costituiva un territorio di frontiera con il Regno di Napoli e nel XIII secolo fu spesso sede papale. Dopo l'annessione nel 1860 al Regno di Sardegna, fu aggregata alla provincia di Perugia, in Umbria, ma dal 1923 passò al Lazio, prima come parte della provincia di Roma, poi, nel 1927, con l'istituzione della provincia di Rieti. [...] 

Architettura Religiosa

Cattedrale basilica di Santa Maria Assunta

Costruita tra il 1109 e il 1225, presenta un esterno in stile romanico e un interno barocco. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero (che ospita il Museo diocesano di Rieti), il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, progettata dal Bernini. All'interno si trovano sculture di Gian Lorenzo Bernini, Giovanni Antonio Mari, Lorenzo Ottoni, Federico di Filippo di Ubaldo da Firenze e dipinti di Antoniazzo Romano, del figlio Marcantonio Aquili, di Lorenzo Torresani, Andrea Sacchi, Giovan Francesco Romanelli, Lattanzio Niccoli e Vincenzo Manenti.

Basilica di Sant'Agostino

Innalzata a metà del XIII secolo, è una delle più importanti chiese di Rieti. La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un timpano ed un rosone, e termina con un attico leggermente sporgente. L'interno, a navata unica, è sormontato da capriate in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra trifora e due bifore.

La Chiesa di San Domenico 

Fu edificata nel 1266, all'indomani della canonizzazione (avvenuta a Rieti) del fondatore dell'ordine domenicano. È stata recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da quasi due secoli. L'interno è conseguentemente piuttosto spoglio, ma si sono salvati due affreschi di Liberato da Rieti (uno dei quali fu distaccato e spostato al Museo civico negli anni sessanta) e vi è stato costruito l'imponente organo Dom Bedos-Roubo, che misura 14 metri di altezza ed è costruito in base a due trattati del Settecento.

Convento di San Domenico 

Annesso alla chiesa di San Domenico si trova l'ex convento, del quale fanno parte il chiostro della Beata Colomba, adornato con lunette affrescate e un giardino all'italiana e l'oratorio di San Pietro martire, una piccola cappella che ospita un importante affresco del Giudizio Universale dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552-1554); tuttavia il convento fa parte della caserma Verdirosi e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.

Chiesa di San Francesco

Costruita nel 1253, affaccia sull'omonima piazza; fu la seconda chiesa ad essere dedicata al culto del santo, dopo la basilica di Assisi. Realizzata in stile romanico-gotico con una facciata a frontone molto semplice, in pietra, dotata di un portone a strombatura sovrastato da una lunetta e da un piccolo rosone. L'interno è a tre navate, con una copertura a capriate che sostituisce l'originale volta barocca che crollò durante il terremoto del 1898. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di San Bernardino e l'ex convento dotato di chiostro, sede del liceo scientifico Carlo Jucci. All'interno della chiesa ogni anno si svolgono le celebrazioni per il Giugno Antoniano e da qui parte la Processione di Sant'Antonio.

Santuari francescani della Valle Santa

Nei dintorni di Rieti si trovano i quattro santuari fondati da San Francesco d'Assisi, che danno alla piana su cui sorge Rieti il nome di Valle Santa. Nel territorio comunale reatino ricadono i santuari di Fonte Colombo e della Foresta, posti in posizione isolata su due rilievi ai margini della pianura, rispettivamente nei pressi delle frazioni di Sant'Elia e Castelfranco; ad essi si aggiungono quelli di Greccio e Poggio Bustone, siti nei rispettivi comuni limitrofi. Il percorso che collega i quattro santuari è un cammino di pellegrinaggio noto e molto visitato, detto cammino di Francesco.

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Commissionata al Vignola nel 1570 e completata nel XVII secolo, fa parte di un complesso architettonico trecentesco che comprende anche un ospedale e un cimitero; l'edificio è chiuso al pubblico, abbandonato in uno stato di profondo degrado.

Chiesa di Santa Lucia

La chiesa e il convento di Santa Lucia sono stati fondati nel 1253 grazie all'interessamento del beato Angelo Tancredi. La chiesa attualmente visibile è il risultato di interventi risalenti alla prima metà del Settecento. Il convento in passato era molto importante, e vi furono monache tre nipoti del Bernini, che per questo motivo realizzò due statue e l'altare maggiore, che sono conservati nella chiesa, e forse un dipinto (più probabilmente opera di Ciro Ferri). Il convento, espropriato dopo l'unità d'Italia, ospita un polo culturale che comprende la biblioteca comunale Paroniana e una sezione del Museo civico.

Chiesa di San Rufo

La chiesa di San Rufo è collocata nella piccola piazza omonima nella quale, secondo la tradizione, è collocato il centro d'Italia (Umbilicus Italiae). La chiesa ha origini altomedievali, ma l'edificio attualmente visibile risale al 1748 ed è opera di Melchiorre Passalacqua. L'esterno è in stile neoclassico, mentre l'interno è barocco e ospita il dipinto più importante della città, L'angelo custode, oggi ritenuto opera dello Spadarino ma in passato attribuito persino al Caravaggio.

ex Chiesa di Santa Scolastica

Costruita tra il 1696 e il 1717 su progetto di Francesco Fontana, è l'unica chiesa di Rieti con pianta a croce greca; è sconsacrata e costituisce l'Auditorium Varrone.

Chiesa di San Pietro Martire

Fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. 

La ex chiesa di San Pietro Apostolo

Questo portale in origine era collocato nella facciata dell'oratorio di San Pietro martire (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 alla sua posizione attuale.

ex Chiesa di San Pietro Apostolo

Di origine antecedente al XII secolo, si trova in via Roma; sconsacrata, è sede di una libreria.

Convento di Sant'Antonio al Monte

Costruito alla fine del XV secolo, è collocato sul colle di San Biagio a meridione della città. La chiesa fu ampiamente ristrutturata a metà del XVII secolo.

ex Chiesa di San Giovenale e San Vincenzo Ferreri, detta Santa Maria della Scala

La chiesa, sconsacrata e nota come Auditorium dei poveri, ospita eventi culturali. Al suo interno si trova il bassorilievo Il genio della morte di Bertel Thorvaldsen, allievo del Canova, commissionato da Angelo Maria Ricci per la tomba della moglie Isabella Ricci Alfani.


Fonte Wikipedia