domenica 8 aprile 2012

Murgia / 9


venerdì, settembre 21, 2007

Boschi

Terra di fate

di Edgar Allan Poe

dai versi

e boschi somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime



Boschi d'ulivi
ombre discendenti
su terra mal compresa
sembrano orme

d'oscuri cavalieri
e nella notte buia
la luce della luna
le lacrime assapora

E l'acqua scende
sulla terra scura
è de' fantasmi
che tornano ne' campi

degli avi ombre
nel coltivato regno
giorni di vita
dava loro il pane

Piangono per il sudore sparso
quei rami in cima
grani di rosario
dolce richiamo

Per ringraziar il cielo
d'eredità lasciata
ai loro figli
grati così ai loro padri vinti

Fatine ed elfi
saltellano su fronde
per benedire drupe
già in travaglio

Fra poco sarà giorno
ed i fantasmi tristi
si scioglieranno in brina
fresca rugiada per gl'ulivi affranti


Copyright © Lorenzo 21.7.09

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giovedì, settembre 20, 2007


Poligono ..


Poligono di cielo
illumina il sentiero
luce splendente
al centro c'è la vita

Ali d'acciaio
cercano la via
per far ritorno
agli angoli di storia

Volanti annali
chiusi nello scrigno
nel cielo azzurro
del tempo settembrino

Una virata dolce
il rombo s'allontana
vite avvinghiate
planano verso il mare

Tra aghi e lance verdi
aspetto nel silenzio
vivendo degl'ulivi l'aria fresca
a un dipresso in auge

Copyright © Lorenzo 20.9.07

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categoria:le mie poesie, murgia



lunedì, settembre 10, 2007

Pietre



Cantano pietre
raccontano le storie
storie vissute

d'albe con brina offusca
di carri animazione

Pensose anime
che vanno alle Matine
a vendemmiare

di Murgia uva bombino
da trasformare in vino

O contadini
per drupe in uliveti
intorno in cerchio

ampie distese verdi
per olio vergine extra

Cantano storie
di giovani speranze
che sulla strada

bellezza e vita loro
costì hanno lasciato

Croci a decine
e poi difronte Croce
d'una Chiesetta

Maria Regin di Grazie
col suo Gesù Bambino

Voci festanti
crepuscolo d'estate
bimbi sul carro

nel tempo settembrino
con Lei vanno nel borgo

Per la gran festa
fatta per onoranza
e questo campo

arso dal sole
pare con terra bruna
da scrosci un po' bagnata

Gli ulivi allora
possono raccontare
la grande festa

di contadini lieti
a riempir d'olive

Sacchi di iuta
da macinar su pietra
ruote di pietra

per renderle poltiglia
in vasche di frantoio

Copyright © Lorenzo 10.9.07

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domenica, settembre 09, 2007

Il sogno

Poesia a quattro mani  ispirata dal verso
di Hermann Hesse

Anch'io ho sparso

da STANCO D'AMORE



il sogno d'una vita spesa
nel segno della passione mia
viaggio un dì sognato
vissuto bene su rette parallele

Ho custodito il mio sogno
In panni di percalle.
l’ho allattato con pane
di lacrime e poesia

ed ora che il traguardo
già quasi è raggiunto
io posso confermare
con gran diletto

ho vegliato
sul sonno del mio dolore
raccontando di bambole di pane..
e tini effervescenti di malvasia..

i tanti lustri miei
m'han donato gioie e dolori
giusta miscela tanti ricordi
cenacolo di pace

e si arrestava il pianto
succhiandomi il ditino
attendendo nenie senza voce
da una madre senza più freschezza

e gli uragani forti
venti possenti e vele
sommerse poi riemerse
con guida di giusto condottiero

e divenni adulta
col volgere degli anni
raccogliendo sospiri di spigo
aspettando la marea del nuovo grano

i palpiti di cuore
un fiore colto nella vigna mia
e i nuovi tralci ivi coltivati
ora sono qui a ripensare

se tutto è stato giusto
e se è stato bello
ma la stanchezza è vuota
posso continuare

ho ancora molto sai
da raccontare
allo stupore di nubi silenziose..
ai dolci sguardi di albe fanciulline..


Copyright © versi di Anny e Lorenzo  9.9.07

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giovedì, agosto 30, 2007

Le vigne dei ricordi

  

Tappeti occidentali
dall'alto del mio capo
con gli occhi fissi s’una cartolina
La mappa dei ricordi
scolpita a fuoco
negli sguardi indietro
Vigne, chicchi croccanti
a far l’uva di vetro
E tra un saltello e l’altro
nei solchi del filare
china la schiena
più furtiva dell’occhio
Piccoli e grandi sensi
palato, odori, tatto
timor di Dio
Una mano che gioca
a far m’ama non m’ama
con biglie mangerecce
color vita
E quelle biglie d'oro
pregne di sole e murgia
crogiolate dal tempo
e dal tasso zuccherino
mi portano lontano
coi ricordi
la grande festa d'un tempo
massaro assai contento
per la vendemmia pronta
e bianche giovinette
gote arrossate
per senso di pudore
con mani deliziose
toglievano da' tralci
le raspe già dorate
spogliavano così
i bei tendoni
che vedovi restavano
tristi e stanchi
e dai gradoni della murgia
si tornava al borgo avito
carichi di ricchi chicchi
e forse anche d'amore



Copyright © (4797orizzonte2 & Melarea) 29.8.07


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categoria:murgia, sinergia di poesia, storia



domenica, agosto 26, 2007

Uva



Uva regina
un grappolo dorato
appeso al fusto

cresce e matura ancora
per tavola gaudente

Tralcio silente
tra la marina e il colle
triste vigneto

la terra sitibonda
acqua tarda a venire

Chicchi di sole
catturano palati
dolce delizia

regina o cardinale
felicità trasmette

Il contadino
artista de' vigneti
coglie le perle

in vino trasformate
in allegria brindando
 
Copyright © versi di Giovanna e Lorenzo 26.8.07

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categoria:renga, murgia, sinergia di poesia



giovedì, agosto 16, 2007

Goccia


Goccia d'estate
sparsa da lievi brezze
passa e si stende

angoli nudi d'ombra
e in eco poi ritorna

Lancia di mare
distesa nella notte
sembra ondulare

la quiete dopo festa
d'anime gaie al sole

Copyright © versi di Carolina e Lorenzo  16.7.08

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giovedì, agosto 16, 2007

Ombre



Luci soffuse
le ombre della Murgia
notturno in pista

memoria d'una sera
la mezz'estate andata

sempre in tal guisa
nel libro de' ricordi
e l'astrolabio

dell'esistenza nostra
ci guida ne' momenti

nel disinganno
nelle dolci illusioni
dell'aspre gioie

e perdonsi nel vento
de' gradi della Murgia

Copyright © foto e versi di Lorenzo 16.8.07

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categoria:le mie poesie, renga, murgia



sabato, agosto 04, 2007

Autostrada



Sveglia di notte
levataccia ardita
viaggio in autostrada
a rinfrancarsi

Al fresco di montagna
oltre confine
di là dall'alpe
il regno del riposo

Nick il suo detto
mi sembra il primo uomo
della terra e corre
tutto il tempo della vita

Quand'era infante
negli andati tempi
altre sostanze
s'usavano in paese

Ci si levava
per correre ne' campi
ricordo anch'io
le levatacce antiche

Passi ovattati
nel cuore della notte
per non destare i bimbi
e mula si poneva tra le stanghe

Non mula che s'intende
a Parenzo e nel nord est
ma quella che si vede
qui e ora

Assieme al nero fido
prassi scontata
tutto era pronto
per la mulattiera

S'andava a passo svelto
nella notte e s'arrivava
al limitar dell'alba
in quel delle matine premurgiane

Ora si corre
su grossa cilindrata
allora tutt'andava
ad un cilindro

Potenza d'un cavallo
o d'un muletto
e si tornava al borgo
al far di sera

Copyright © Lorenzo 4.8.07

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venerdì, luglio 20, 2007

Pietre e Fiori


Pietre corrose dal tempo
e modellate verso
il passaggio del vento
sembrano sagome

Tra tanta aridità
incontro viene la serenità
della vitale linfa
d'una pianta amica

Son bacche rosse e verdi
chiuse e a dismisura
s'aprono alla vita
svestendosi di quello che l'avvolge

E sullo sfondo
si schiude un antro nero
chissà cosa si cela
in quella grotta

Vite in letargo
che passano per prati
a popolar la solitaria
e assolata Murgia


Copyright © Lorenzo 20.7.07

postato da: 4797orizzonte2 alle ore 16:26 |

categoria:le mie poesie, murgia

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