giovedì 13 luglio 2023

San Valentino

San Valentino


Vescovo di Terni, vissuto nel IV sec. d.C.. E’ possibile tracciare parzialmente la sua storia grazie a due antiche fonti: un item del “Martyrologium Hieronymianum” e una passione agiografica “Passio Sancti Valentini episcopi et martiri”, dove viene narrata la storia del suo martirio (tortura e decapitazione notturna) e della sepoltura. Il Santo è venerato nel suo “dies natalis”, ovvero nel giorno della sua morte, avvenuta il 14 febbraio del 347 d.C., dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e anche dalla Chiesa anglicana. [...] Per quanto riguarda il culto di SAN VALENTINO a Bitonto, è necessario fare un piccolo preambolo. Nel 715 d.C. venne inviato da Papa Gregorio II a Bitonto, GUGLIEMO da VITERBO che fu nominato primo Vescovo della città. Secondo la cronotassi araldica dei Vescovi, preservata nella Biblioteca Vescovile, Guglielmo portò in dono alla città di Bitonto le reliquie del braccio di S. Valentino (“tulit brachium sancti Valentini”). San Valentino è infatti “ab immemorabile” titolare della Chiesa Cattedrale e patrono del Capitolo. Le reliquie del Santo sono ancora ivi conservate. Nel tempo diverse e contrastanti versioni storiografiche hanno collocato la figura del Vescovo Guglielmo in periodi precedenti o successivi a quello indicato. Sta di fatto che sulla facciata absidale della Cattedrale ritroviamo un monogramma che secondo il Rogadeo ed altri indicherebbe chiaramente il Vescovo “Domino Willemo De Tipaldis”, con una grande croce a segno di sepoltura o consacrazione. A testimonianza della devozione che a Bitonto nacque intorno alla figura del Santo Vescovo Valentino di Terni, fu costruita la chiesetta a Lui dedicata, dove venne trasferito il titolo a seguito della realizzazione della Cattedrale che venne consacrata all'Assunta. La chiesa, sita sulla via Traiana, fuori porta Robustina, venne fatta costruire nella metà del secolo XII dal giudice Maggiore, ivi sepolto assieme al figlio Valentino e Silvestro. Venne poi donata da Silvestro all'abate Pierre di Cava dei Tirreni e, secondo testimonianze, un priorato benedettino resse la chiesa almeno fino a metà del XIII secolo. In seguito la chiesa passò all'Ordine dei Cavalieri Templari e nel XVI secolo divenne proprietà del Capitolo e del clero bitontino. Il Cerrotti la ricorda con il nome di Santa Maria delle Grazie, in quanto in essa veniva trasferita l’icona della Vergine del Miglio in occasione della festività. Questi parla di “un’antichissima chiesa, sita fuori le mura della porta Robustina”, dove “anticamente i Vescovi di Bitonto per tradizione, prima di fare il loro ingresso in Diocesi, provenienti da Ruvo, si vestivano degli abiti pontificali”. La CHIESA DI SAN VALENTINO è un superbo esempio di chiesa a cupola in asse. A Bitonto architetture simili sono a corte S. Lucia, dove vi era un monastero di monache benedettine e San Egidio Vecchio in via Sedile. Quest’ultimo a tre navate con cupole in asse e semibotti laterali, secondo l'Ambrosi, rivela notevoli affinità con la chiesa di Ognissanti a Valenzano (1061). Lo schema di San Valentino è a navata unica coperta con due cupole, schema molto frequente nelle architetture religiose rurali (si veda S. Eustachio in agro di Giovinazzo). Le cupole sono ricoperte esternamente da tettoie piramidali rivestite da “chiancarelle” e impostate su tiburi quadrangolari, arretrati rispetto al perimetro della chiesa. Nella parete orientale, celata da costruzioni successive, sporge l’abside con una piccola monofora al centro. Sulla facciata principale rivolta ad occidente è situato l’antico portale a doppio arco lunato, con archivolto poggiato su due mensole laterali e un oculo (di epoca successiva) sovrastante. Si osserva in alto a destra una iscrizione a testimonianza dei restauri del 1946 eseguiti durante l’amministrazione comunale del sindaco Nicola Calamita. Sulla fiancata sud, a ridosso della Piazza si hanno due oculi, di cui uno originario, mentre sulla fiancata nord si hanno alcune tracce di epoca romanica ma anche ambienti di epoche successive così come il campanile a vela (XVI sec.). Per ultimo, come non ricordare che in questo giorno ricorre la “festa degli innamorati”. Infatti, il Santo Vescovo per caso è stato riconosciuto come protettore degli innamorati a seguito di varie leggende nonché per volontà di Papa Gelasio I che nel 496 d.C. decise di sostituire la festa pagana della Lupercalia, che ricorreva il 15 febbraio, con una festa cristiana dedicata all'amore. Per cui decise di spostare la nuova festa al giorno 14 febbraio, data in cui veniva venerato San Valentino.


Fonte: Antonio Castellano, da Bitonto, 15.2.2022

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