venerdì 6 gennaio 2023

Epifania !!

La Befana !!


Il 6 gennaio è il giorno dell'Epifania “che tutte le feste si porta via”. Ogni regione ha le proprie usanze e leggende, ma la figura più popolare, che meglio incarna questa ricorrenza, è la Befana. Gobba e con il naso adunco, la vecchietta “che vien di notte, con le scarpe tutte rotte” non è così bella e rassicurante come il pasciuto Babbo Natale. Eppure anche lei arriva a cavallo della sua scopa magica per portare i regali ai bambini buoni.

Dolciumi del passato

Una volta nella calza della Befana, appesa ben in vista sul camino, ci finivano per lo più frutta secca, agrumi, caramelle e biscotti. Il carbone - non quello dolce - era riservato esclusivamente a chi, durante l'anno, aveva fatto il monello. Tutti doni legati al mondo agrario proprio perché lì affondano le radici della festa della Befana: nell'antichità pre-cristiana, tra il 5 e il 6 gennaio, si celebrava la morte e la rinascita della natura. I Romani erano convinti che, nelle dodici notti che separavano il solstizio d'inverno da questa ricorrenza, fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri.

La Befana e i Re Magi

Un'altra leggenda ricollega, invece, la Befana (il cui nome è una storpiatura di Epifania, “manifestazione”) ai Re Magi che, non riuscendo a trovare la strada per arrivare alla capanna di Betlemme, chiesero informazioni a una vecchietta. Questa si rifiutò di aiutarli, rispondendo in modo sgarbato. Pentitasi della propria azione, la donna per rimediare riempì un sacco di dolci e si mise in cammino, bussando a tutte le porte alla ricerca di Gesù e offrendo in cambio i doni che aveva portato con sé.

Perché proprio la calza?

La calza della befana nasce dall'unione di due esigenze: le calze di lana, che venivano fatte a mano dalle nonne, erano non solo degli ottimi indumenti contro il freddo ma anche dei contenitori elastici e malleabili, capaci di contenere più dolciumi possibili. Un tempo c'era anche l'usanza di mettere ben in vista delle scarpe nuove, che la Befana avrebbe potuto prendere in caso di necessità – lei ha sempre le scarpe rotte – in cambio dei doni.


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