venerdì 11 ottobre 2013

Da frasche d'oliarole .. ieri a Incanti d'anni trenta / 2


 © Lorenzo
Frasche d'oliarole .. ieri

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 30/01/2012, 06:14



Sui libri in biblioteca le ricerche
i compiti da fare per la scuola
ampliare la scoperta troppo esigua
manuali nell'elenco d'editore
allora cosa faccio per scoprire

s'accende il campanello nella mente
voglio sapere il mondo sconosciuto
e mai vissuto ai tempi d'istituto
oh mamma quei progetti e macchinari
dico la verità non li sopporto

un tempo con la mente imprigionata
decidere signori non poteva
colui che in mente aveva altre d'idee
così per competenza in territorio
c'era soltanto un tipo d'istruzione

per chi doveva mettere in paniere
vita d'azienda il timbro al cartellino
le idee eccelse solo ripiegate
in fazzoletti da spiegare un giorno
così cosa t'invento nel bel mezzo

di vita familiare una mattina
apro la porta a ciò che non sapevo
e indovinate un po' cosa mancava
filosofia l'arte di pensare
a more a privativo costumare

amore del sapere e conoscenza
essere esserci in nessi di ragione
categoriale e precategoriale
crescono al tempo frasche d'oliarole
come dai fogli apprendo le parole


Copyright ©  riproposta Lorenzo  15.5.11



Gelo nel cuore

Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 29/01/2012, 06:26



Massimo aiuto in ghiaccio di stagione
nel tema imposto assolve l'incombenza
nell'osservare la natura bianca
un rivo che si ferma tra le sponde

acqua corrente frena la sua corsa
in riverenza del sovrano inverno
vuole guardare ancora le montagne
al tempo che termometro riprenda

lo sguardo verso l'alto delle cime
anche se adesso bianca coltre appare
un po' inspessita in angolo ponente

forse davvero incontro disinganno
aridi sterpi come il cuor dell'uomo
indifferente in mezzo a tanto gelo


Copyright © foto di Massimo versi di Lorenzo  29.1.12




Camino


Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 28/01/2012, 06:54



Ora si dice in angolo cottura
il posto che s'addice alla cucina
pasto veloce ognuno per suo conto
ci sono ahimè gli spizzico spediti

o gli emmedi all'angolo di strada
un tempo invece un panno a ricoprire
camino in cotto intriso di calore
del fuocherello che brillava  al centro

e non soltanto ed anche dell'amore
di mamme accorte a spianar con mano
pasta di grano per sottile stelo
formando le orecchiette con l'incavo

oppure mani calde per plasmare
panetti tondi con le croci al centro
coperti prima col calor di panno
e poi rimessi in forno di quartiere

quanta passione riponeva mamma
in quel lavoro per la dolce manna


Copyright © Lorenzo  28.1.12




Due cuori [Memoria]

Posted by: Lorenzo in Poesia Sociale on 27/01/2012, 07:06



All’episodio prendono parte Levi e Jean,
il pikolo della baracca,
mentre si stanno dirigendo velocemente
per mettersi in fila per avere la loro razione di zuppa.

…Il canto di Ulisse.

Chissà come e perché mi è venuto in mente
Jean è attentissimo,
ed io comincio, lento e accurato:

…Quando mi apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto
Che mai veduta non ne avevo alcuna.

(Dante, Inferno,  - Canto Ventesimosesto vv. 133 e segg.)

Sì, sì, “alta tanto”, non “molto alta”,

[...]

E le montagne, quando si vedono di lontano…
le montagne…oh Pikolo, Pikolo, di’ qualcosa,
parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne,
che comparivano nel bruno della sera
quando tornavo in treno da Milano a Torino!

[...]

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi,
Torino, 1976, pp. 100 - 103)



E mentre il treno scorre la pianura
quattr'alberi si toccano in contrasto
ferma un istante immagine negli occhi
vedo due cuori e in mezzo le montagne

lontane ora distanti dalla vista
e straziano memorie di ragione
ancora il grande a insaporire il cielo
del sangue che mi stinge dentro al petto

non torturarmi ancora del passato
vediamo jean d'indurre ora nel porto
la fila disperata per il quando
quando verrà il tempo del ritorno

sorte segnata a pochi fortunati
i molti invece a rinsecchir quei rami
col fumo di fornaci refrattarie
deserti ardenti d'anime costrette

parlami adesso per cambiar in mente
il corso dell'istante che mi prende
adesso il quando buca i miei ricordi
il disinganno che s'annida al petto

d'istante il quando è piccolo frammento
ora c'è il nulla intorno al mio tormento


Copyright © riproposta  Lorenzo  14.4.11



Finestra [di Poesia]

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 26/01/2012, 07:22



Vedrai  fiorire  terre  piene  di  magia
e  io  sarò  la  chioma  d'albero  più alta
per  darti  frescura  e  riparo.

Alda  Merini   da  Amore,  vola da me



E' l'ultimo frammento d'un percorso
fatto d'amore in seno di poesia
cinti i miei fianchi per maestra via
contemplo in devozione tutto il corso

di splendida finestra che si schiude
come l'ingresso di murgiano vano
si passa un po' a tentoni ci s'illude
di stringere i poeti nell'invano

entra e vedrai in loco scorgi un mondo
un universo fatto di magia
ti prende e ti costringe in girotondo

entrando scorgerai stella cometa
e l'albero ch'è posto a sentinella
sarà il principio d'una ambita meta


Copyright ©  riproposta  Lorenzo  3.4.11




Colloquio

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 25/01/2012, 06:54




Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna

Alda Merini



Non s'è mai spento quel falò mia musa
riflessione m'impone mente e cuore
sui segni che lasciasti a testimone
ed in silenzio riverente  guardo

la fiamma in verità tuttora accesa
nel cuore di coloro che in ricordo
soffiano sulle braci ricoperte
cercando invano il velo dell'oblio

nel fuoco ardente della tua memoria
noi sognatori qui ricominciamo
dai versi che s'innalzano perenni

scolpiti in pietra conservata in cuore
noi siamo qui nelle tue notti al lume
della luna che in silloge cantasti


Copyright © riproposta Lorenzo 25.3.11



Un poco d'allegria

Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 24/01/2012, 05:43



L'uso del caminetto un po' magia
ed ora si son persi quei valori
della famiglia unita del passato
legna d'ulivo coi rametti al taglio

potati dopo l'olio dell'annata
per dare ai tronchi della vita nuova
ma riprendendo quel discorso andato
un tempo riscaldava la cucina

intendo il vano caldo della casa
ove la mamma accendeva il fuoco
e vi poneva un treppiedi ritto
che sosteneva la caldaia in rame

affumicata fuori ma all'interno
protetta da un filino di stagnola
mastro giovanni nella sua fucina
con mano di maestro provvedeva

a renderla per l'uso della mensa
ora mi spiego meglio nell'intesa
acqua che bolle al calor di fiamma
e subito spaghetti da lessare

un po' di sale per sapore aggiunto
un piatto pronto con sughetto a parte
tre pomodori un po' d'odore preso
da verde base frutto di stagione

e dalla madre un tocco di magia
per dare alla famiglia l'allegria


Copyright ©  Lorenzo  24.1.12



In silenzio

Posted by: Lorenzo in Poesia in metrica on 23/01/2012, 06:46



E col silenzio attingo la mia mente
tutto è scontato scritto nel papiro
del mio proclama verticale in basso

in mie radici affonda il mio pensiero
quando s’inebria essenza  silenziosa
bassi i miei occhi rughe pensierose

partono da lontano i miei riflessi
dal mondo della vita dai  trascorsi
quand’ ero immerso in grembo genitrice

d’allora contemplavo la sua luce
lampada accesa a generar pensieri
non era vuoto allora il mio silenzio

né mi pesava il germe che cresceva
la musa ispiratrice mi prendeva
momenti pieni avvolti nella quiete

abito dolce cinto nel dolore
questo frammento d’un lungo segmento
poche le gioie infatti d'esistenza

allora mi crogiolo nel mio germe
spirito fisso posto in alte vette
piegato intanto nell’ispirazione

così m’aggrappo in essa e mi consolo
con musa di poesia resto solo


Copyright © riproposta Lorenzo  17.1.11




A cielo aperto

Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 22/01/2012, 06:30



E' vicino al fuoco il luogo più bello
quando d'inverno impazza biancaneve
la fata di montagna che si copre
di candidi vestiti e col grembiule

prepara il fuoco con le braci ardenti
per mettere camino in movimento
una pignatta di fagioli accanto
intorno stanno tutti in semicerchio

a raccontarsi quegli accadimenti
d'anni passati mentre i bimbi intenti
ad ascoltare e ritenere a mente
buone novelle e nonni l'esperienza

un tempo il tetto stava a cielo aperto
questo ricordo io ed oggi ancora
il fuoco nelle piazze di borgata
in giorni stabiliti dell'annata

rituale economia alle famiglie
strette da povertà e dal bisogno
di provvedere al desco di domani
accanto al fuoco due o tre pignatte

un mandolino un clarinetto acceso
a spandere le note melodiose
di canti che ricordano emigranti
santa lucia nostalgia lontana

mentre i tizzoni consumati al tempo
continuano funzione nelle case
di povere famiglie del quartiere
posti a tacere in veggio per stirare   


Copyright © foto d'un tempo Lorenzo 22.1.12




Pagliaro

Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 21/01/2012, 06:31




Un verbo che s'infrange nei ricordi
un trullo fatto in pietre levigate
posto in quel campo d'avo di quell'era

ricordo il tempo quand'ero fanciullo
e mi portava in campo zia rosina
donna temprata segnata dal fato

un campicello aveva lì dal borgo
un piccolo quadrato un uliveto
d'ordini ottavi secondo parcella

lungo i muretti a secco coltivava
le rose di selvatici carciofi
nel mezzo del campetto quel pagliaro

ove mio nonno riponeva d'arte
gli attrezzi del mestiere di quel tempo
una zappetta  a rassodar la terra

l'accetta per tagliare i rami secchi
ed anche i figli ibridi dei tronchi
succhianti il nutrimento ai nuovi frutti

oppure nei momenti di stanchezza
stendeva sulla paglia le sue membra
per ricordare i sogni rinvenienti

del figlio fante prigioniero al campo
per gloria della patria assai lontana
ora quel luogo non è più un concerto

degli alberi fruttuosi o d'uliveti
zona di residenza e animazione
spiriti  impressi nei duri travagli


Copyright © riproposta  Lorenzo 10.10.10

Veli



Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 20/01/2012, 06:56




Apprendo gli occhi tuoi ogni momento
nel tempo nello spazio in ogni dove
sulla tua prece in radica di noce
hai per corona i tuoi capelli neri

in treccia scura colta nel tuppetto
le tue pupille splendono immortali
mentre sollevo i veli io t'ammiro
tristezza avvolge il volto tuo sereno

forse tu pensi al tempo tuo rubato
quando la vita piena ti doveva
donare le carezze del tuo sposo

ora tu sei felice sei riunita
s'è ricomposto accanto al tuo sacrario
egli è contento d'esserti vicino


Copyright © riproposta Lorenzo 4.9.10



Luci

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 19/01/2012, 06:39



Son spente ormai le luci sul sipario
del tempo già passato in giudicato
estinto e nel silenzio coronato
quest'oggi inizia l'ultimo frammento

degli ultimi partenti in giubilato
formati quando il tempio era silenzio
guai a tradire dei progetti attesi
soli per strada per compagna un'ombra

accanto solo un angelo custode
mentre si percorreva senza scorta
il viale che portava sopra il ponte
questa l'acerba sorte ch'era allora

adesso ancora stessa amara storia
mentre campeggia sulla mia colonna
un mio parere scritto sul silenzio
sento il silenzio ascolto il verbo suo

assorbo il fato asprigno che l'avvolge
non vivo quel silenzio come un vuoto
nè come un peso  cinto nel suo manto
sono diversi ed uniche persone

ascoltano soltanto il loro cuore
realisti ingenui d'ogni pregiudizio
non pesano soltanto pochi attori
son luci vere sono riflettori


Copyright ©  riproposta Lorenzo 1.9.10



Dimmi dov'è ?

Posted by: Lorenzo in Poesia Sociale on 18/01/2012, 07:04




Trovasi il ponte in piana degli ulivi
tra il mare azzurro e l'assolata murgia
sotto i suoi archi scorre un torrentello

in tempi d'alluvione sopra altura
torbide acque trascinano quant'altro
tronchi d'ulivi teneri e leggeri

strappati dalla terra con la furia
versati dentro l'impetuosa piena
misti alle zolle fertili dei campi

ancor più lungo il tempo della secca
in quel burrone cresce la gramigna
coprendo il territorio e il litorale

sboccando poi nel mare di levante
ricordo qualche annata turbolenta
gonfiarsi a dismisura quella mena

come si chiama nella lingua agreste
il dimenar di acque tempestose
la siccità per ora placa il vallo

il respiro del tempo per quel ponte
e questo è quanto per gentil domanda
sciogliesi il dubbio e cortesia rimanda


Copyright ©  Antica stampa  Riproposta Lorenzo 3.7.10



Focara

Posted by: Lorenzo in Poesia Sociale on 17/01/2012, 05:32




Lingue di fuoco accendono la notte
storia del tempo a ricordare evento
sarmenti ch'accatastano sarmenti
fino alla sommità desiderata

tralci di vite secchi da rimonta
di vigne spoglie e rami rampicanti
che già a dicembre odorano di vino
quando quei tralci appesi nel trionfo

diventano montagna da incendiare
e sulla cima s'issa dell'arancio
rametto che profuma tutt'intorno

faville provenienti dall'incendio
frutti pendenti a riscaldar le membra
intirizzite dal veniente inverno


Copyright © Lorenzo 17.1.12


A Mia Madre

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 16/01/2012, 07:45




E' scritta nel tuo sguardo la mia storia
incanto di nostalgico dolore
e tu m'amasti sempre e m'ami ancora
sento le tue carezze calde e madri


ma per goderti il fato m'ha negato
il tempo dei tuoi baci appassionati
un soffio non durò l'esserci insieme
così io vivo dentro gli occhi tuoi


l'onirica presenza che accarezza
ti guardo e tu mi guardi nella notte
e corro fino a te dove tu sai


e penetrarmi sento quello sguardo
calore che s'infrange nel mio sangue
scheggia nel cuore d'ultimo respiro



Copyright © riproposta  Lorenzo 10.5.010


Pane

Posted by: Lorenzo in Poesia a Tema on 15/01/2012, 07:04



Mani invecchiate e crogiolate al sole
nei campi per raccogliere il frumento
quando l'attrezzo usato era la falce
spicchio di luna un filo per unire

i giovani covoni pronti all'uso
per far farina nei vecchi mulini
e poi pane nel forno della pietra
memoria di fanciullo sempre impressa

levata ardita la notte nel cuore
quando il gallo teneva ancor due ore
lievito madre serbato in scodella

un pugno di farina e calde mani
per preparare forme di quel pane
pronto per fuoco in fare del mattino

eppur se i campi sono aperti a neve
germogli danno il grano che si deve



Copyright © Lorenzo 15.1.12



del Verde

Posted by: Lorenzo in Poesia a colori on 14/01/2012, 05:40




S'immerge nel respiro di montagna
quel fiorellino bianco in mezzo al verde
questo il messaggio e petali in candore
sorretti al venticello del cadore

bianco sorriso dopo azzurro alpestre
d'un lago dell'altura ora innevata
ricordo  ancora un campo ed un ruscello
e gli alberi di faggio ora fuscelli

con quelle foglie divenute bianche
per manto albino sopra quelle siepi
le tende adesso sono ormai rimosse

poste al sicuro in vincoli del piano
aspettano soltanto calda estate
quando quel fiore tornerà a brillare


Copyright ©  Lorenzo 14.1.12



Memoria

Posted by: Lorenzo in Poesia d'amore on 13/01/2012, 08:08




« Io non fui originata
ma balzai prepotente
dalle trame del buio
per allacciarmi ad ogni confusione.

Alda Merini, Testamento »



e tu seduta stavi sulla soglia
ordendo tra le mani i tuoi pensieri
il filo s'intrecciava nella maglia
speranza d'un ritorno ormai vicino

il sogno tuo lontano s'appressava
compagno di quel tramite comune
un punto prima poi tutto in potenza
mentre il cuore pulsava in un sussulto

tornava dall'oceano orientale
dopo gli anni di buio tra le spine
baracche illuminate nella notte

ad aspettare il giorno del risveglio
compreso nell'abbraccio di quell'alba
e prepotenti fummo originati


Copyright © riproposta Lorenzo 15.12.09



Carezza

Posted by: Lorenzo in Poesia a colori on 12/01/2012, 07:33



Si specchiano nell'acque i monti e i fusti
carezza riflettendo il dolce lago
mentre i colori mescolati in fondo
ondeggiano e trapassano i ricordi

d'una leggenda che ravvolge ondina
ninfa bagnata nelle fredde alture
attratta un giorno d'iride gettato
dal mago stolto pronto a castigarla

ed irretirla certo dell'incanto
obliando il bel consulto dell'arpia
mentre d'intorno accesero i colori

d'arcobaleno preso nelle acque
ora il sentiero è popolato in cerchio
e dai balconi l'iride s'accende


Copyright © riproposta Lorenzo 16.8.09



Incanti [d'anni trenta]

Posted by: Lorenzo in Poesia in metrica on 11/01/2012, 06:53



Intorno a me i quadri del mio tempo
frammenti d'una vita secolare
in bianco e nero oppure colorati
ripresi indietro da generazioni

un gruppo di famiglia in un interno
infanti e giovinetti sorridenti
fanno corona a due querce antiche
anime andate ancora qui presenti

a raccontar la storia d'antenati
sguardi severi in alto nella stanza
guardano in basso eppur riconoscenti

d'esser ricordati dai viventi
memori essi dei colori antichi
e dei racconti appresi negli annali


[Endecasillabi in versi sciolti]

Copyright © riproposta Lorenzo 27.6.09

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