mercoledì 18 gennaio 2012
Selezione 64
domenica, luglio 25, 2010
Bivio
Un bivio sono strade ad incrociarsi
al centro tre colori lampeggianti
due frecce verdi o rosse ad impedire
la direzione ch'indica il passaggio
questo il dilemma odierno che mi prende
il tempo dei proclami ormai scaduto
e questa è l'ora delle decisioni
si cambia vita spalle dietro gli occhi
guardo in avanti questo ciò che conta
adesso sono passi di coscienza
e condizione non esiste alcuna
nè orologi a scandire il tempo
d'inizio e fine d'ora d'esercizio
scegliendo sempre colmo di passione
la via migliore quella del mio cuore
Copyright © Lorenzo 25.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 10:08 |
categoria:le mie poesie, endecasillabi
domenica, luglio 18, 2010
attimo
nessuno può fermarmi qui ed ora
mentre rifletto con la mano in fronte
inseguendo le orme del futuro
quello ch'è stato pongo nel cassetto
può esserci domani nel destino
un fronte aperto un orizzonte azzurro
distillo la mia vita tra le gocce
sotto il diluvio di tempesta estiva
e d'esserci nella macchina del tempo
parati sotto un tetto che sprigiona
fluidi traversi sovrastanti ad esso
per offuscarci ad indiscreti sguardi
un punto è chiasma d'infinite rotte
questo il presente e muove il nostro tempo
Copyright © Lorenzo 18.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 12:18 |
categoria:le mie poesie, sonetto
giovedì, luglio 15, 2010
a Giovanni
stavi pensoso sulla balconata
scrutavi l'aria aperta tua compagna
ad invocare spirito d'eterno
mentre passavi ore di giornata
in armonia e solitaria sorte
cercavi compagnia e la trovavi
corrispondenti erano gli amici
mentre leggevi articoli d'un tempo
un peso t'affliggeva nel tuo stare
deserto delle ore in calendario
poi d'improvviso un male t'ha sconfitto
così partisti per la pace eterna
quella che in vita forse non scoprivi
verrò sulla tua pietra per un fiore
Copyright © Lorenzo 15.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 14:53 |
categoria:le mie poesie, memoria, sonetto
sabato, luglio 10, 2010
quell'albero
oltre le fronde l'albero nasconde
un edificio austero sembra roccia
fortezza medievale monastero
e le finestre graduate a quadri
ferro battuto forgiato su ceppo
uncini a catenacci sulle croci
nel vincolo la storia di fanciulle
in quel convento per unir risorse
delle famiglie poste nei dintorni
questo era un tempo chiusa delle mura
pietre su pietre messe lì a contrasto
nel secolo passato l'indirizzo
di giovinetti ad uso dei padroni
di fonderie o campi di frumento
oppur di vigne ed olio di trappeto
e poi ancora media istituzione
un cancelletto con le lance in punta
s'apriva la mattina di buonora
per istruire allievi del quartiere
la prole d'operai e contadini
e non mancava media borghesia
e posso dire ancora c'ero anch'io
erano gli anni ottanta sul finire
allora non sedevo dietro i banchi
seguivo i sogni di ragazzi vinti
passavo tra le fila e li scrutavo
negli occhi che chiedevano empatia
Copyright © Lorenzo 10.7.10
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categoria:le mie poesie, endecasillabi
venerdì, luglio 09, 2010
le note
postura incline spira sensazioni
socchiusi gli occhi carezzando un sogno
mentre il violino spande le sue note
la nenia in mente brividi sul corpo
ti cingono a spirale tutt'intorno
un girotondo poi si ricomincia
tu trottolando nel sottile filo
di pentagramma in dolci vibrazioni
le note alte e basse in un concerto
filtra ragione rompendo gli indugi
i direttori accanto al tuo trionfo
in un'orchestra posta a semicerchio
e tu maestra direttrice in auge
presiedi i musicisti di corale
Copyright © foto mia Lorenzo 9.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 15:03 |
categoria:le mie poesie, sonetto
mercoledì, luglio 07, 2010
il vento
cosa mi porta il venticello odierno
porta le buone nuove da ponente
mentre speranza antica non è spenta
corre nell'aria calda del meriggio
passa nell'aura che non ha confini
risorge al nuovo giorno nuova attesa
si guarda avanti sempre com'è giusto
non parla il vento declinando il verbo
confida i suoi segreti sulle onde
sentendo trasformar nell'artifizio
i motti di pensiero riproposti
un filo solo di fiducia attesa
se poni invito ti darà risposta
domani un altro giorno poi si vedrà
Copyright © Lorenzo 7.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 20:52 |
categoria:le mie poesie, sonetto
martedì, luglio 06, 2010
Tema
e mentre il buio in turbine m'avvolge
spira nel vuoto della mente immersa
in spirito dell'esserci usuale
per trasformarsi in motti di menzione
sottesi a valicar le alte vette
ma il disincanto immoto s'è appannato
stoccando nel silenzio orgoglio spento
la maschera celata sul mio volto
mentre l'ombra del nulla sulla pelle
cala e svanisce per l'assenza muta
verbi non declinati insiem rimossi
dalla coscienza unica e incompresa
e guardo le lancette sono ferme
dissolte nel momento della resa
Copyright © foto mia Lorenzo 6.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 11:39 |
categoria:le mie poesie, sonetto
sabato, luglio 03, 2010
Dimmi dov'è ?
Trovasi il ponte in piana degli ulivi
tra il mare azzurro e l'assolata murgia
sotto i suoi archi scorre un torrentello
in tempi d'alluvione sopra altura
torbide acque trascinano quant'altro
tronchi d'ulivi teneri e leggeri
strappati dalla terra con la furia
versati dentro l'impetuosa piena
misti alle zolle fertili dei campi
ancor più lungo il tempo della secca
in quel burrone cresce la gramigna
coprendo il territorio e il litorale
sboccando poi nel mare di levante
ricordo qualche annata turbolenta
gonfiarsi a dismisura quella mena
come si chiama nella lingua agreste
il dimenar di acque tempestose
la siccità per ora placa il vallo
il respiro del tempo per quel ponte
e questo è quanto per gentil domanda
sciogliesi il dubbio e cortesia rimanda
Copyright © foto di stampa Lorenzo 3.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 20:55 |
categoria:le mie poesie, endecasillabi
venerdì, luglio 02, 2010
Le scale
quel ponte ormai fa parte del passato
tre archi tesi verso l'infinito
sopra è passato un nugolo d'ingegni
oppure giovinetti all'arte intenti
storia d'intelligenze in formazione
del secolo trascorso e forse prima
ho calpestato anch'io quella bretella
che unisce sponde d'una lama in secca
ricordo ancora ero nel vigore
e in quello spazio c'erano più scuole
allora come adesso stesse mura
per funzionari o semplici operai
quanta fatica sopra quelle scale
larghe e intanto barriere colossali
salivo ansioso il latere solcando
dove altra scala in media ci portava
e quella chiesa chiusa nella croce
memoria d'un monastico convento
erano stanze dell'accluso chiostro
quelle aperture fisse sul torrente
ricordo caro un abile docente
sopra ogni cosa il precategoriale
oltre ai saperi delle conoscenze
e ancora adesso serbo nel mio cuore
Copyright © foto di stampa Lorenzo 2.7.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 16:18 |
categoria:le mie poesie, memoria, endecasillabi
mercoledì, giugno 30, 2010
Convivio
scherzosi tutt'intorno nell'attesa
d'entrar nell'esercizio aperto a sera
si fa la festa d'allegrezza piena
dopo quei giorni tesi per gli esami
ombra s'appressa tra sorrisi dolci
e intanto l'ufficiale dei binomi
porta a tracolla una borsa nera
dentro ha di tutto chiavi e gessi bianchi
fors'anche ancora sanguisughe immonde
e quei gessetti quando non s'usava
la bianca interattiva solo ardesia
lavagna nera carica di gesso
bronchi intasati da frammenti bianchi
con stampi di cancello sulla roccia
a ricordar i cerchi in tanti raggi
dolce visione per profitto caro
così seduti intorno al desco equino
s'aspetta ansiosi di mangiar scodella
di saporita e bianca mozzarella
e pane in brace e rucola farcita
di rossi a pezzettini pomodori
con dolce parma in letto d'insalata
intanto la signora in bianco e nero
passa tra i banchi parecchiati a festa
con penna calamaio ed un foglietto
per ricordare al giovane consorte
i gusti prelibati dei presenti
tutto normale una sola pizza
che per averla corrono due ore
di bufala e radicchio rosseggiante
roba da ricchi tanto che al mercato
è andato ad ordinarla l'avventore
intanto birra bionda qualche ampolla
scorre in calici delle adulte leve
sedute insieme a ricordar le angustie
di ciò che il passato ha riservato
mentre s'attende il cerchio biancorosso
ancor di geometria qui a parlare
e subito si tagliano corone
io devo andare chiosa marechiaro
non posso più aspettare trovo chiusa
la porta dell'ufficio che m'attende
e intanto laurentina preso il foglio
comincia a raccontar il tristo imbroglio
che classe ha preparato per la festa
cambiando i testi sacri d’ottocento
e parla d’ufficiale e mariannina
di soporoso e nobile binomio
mentre s’odono urla nell’androne
di terza palazzina della scuola
sono le grida in fogli intrappolati
da caldi e freddi segni colorati
e dire ancora di rubestra assente
esperta web e note musicali
amante di montagna e calda murgia
divide i giorni d’anno in queste terre
mentre il motore scalda mariettina
ponendo le due squadre in disciplina
così chiedo perdono a innominati
in classe e nel consiglio anche integrati
siamo contenti infin d’ospite sacro
supplente in festa dell'occulto nome
altro minuto ancora per il fiore
fili di grano fiorellini d'oro
in mezzo un sole giallo profumato
chiude così in bello la serata
per la famosa terza interattiva
pronta a volar per sponde liceali
Copyright © foto mia Lorenzo 30.6.10
postato da: 4797orizzonte2 alle ore 11:08 |
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