sabato 10 agosto 2024

Monti della daunia

Monti della Daunia

I monti della Daunia ('a Mundagnë nei vari dialetti locali) costituiscono una modesta catena montuosa situata lungo l'orlo orientale dell'Appennino campano, in posizione dominante rispetto al Tavoliere delle Puglie. Occupano principalmente il settore occidentale della provincia di Foggia in Puglia, ma ne fanno parte anche la propaggine sud-orientale della provincia di Campobasso in Molise nonché i margini nord-orientali delle province di Benevento e di Avellino in Campania.

In virtù del basso grado di antropizzazione l'area è principalmente nota per le sue valenze naturalistiche e per la sua rilevanza nella salvaguardia della biodiversità; in particolare, con riferimento alla tutela degli uccelli selvatici, è istituita un'Important Bird and Biodiversity Area (comprendente alcuni territori delle suddette regioni Puglia, Molise e Campania) denominata IBA-126 "Monti della Daunia"

Essi traggono il loro nome dal distretto storico-geografico della Daunia che, a sua volta, era così denominato in quanto vi risiedeva l'antico popolo dei Dauni. Tale denominazione non è però del tutto precisa, poiché in epoca pre-romana il territorio dei Monti della Daunia non era popolato dai Dauni (che comunque occupavano la fascia pedemontana), bensì dai Sanniti e dagli Irpini che vi edificarono una serie di oppida (villaggi fortificati), il più importante dei quali era Vescellium.

Nell'ambito della provincia di Foggia, entro cui è compresa la stragrande maggioranza del territorio, i Monti della Daunia sono meglio noti come Monti dauni o, talvolta, come Subappennino dauno, benché a rigore tale ultima denominazione dovrebbe essere riferita all'area propriamente subappenninica, ossia alla fascia collinare di transizione tra la catena montuosa degli Appennini (di cui i Monti della Daunia propriamente detti costituiscono parte integrante) e la sottostante pianura del Tavoliere.

Nelle pubblicazioni scientifiche i Monti della Daunia sono più propriamente denominati Appennino dauno o talora Appennino di Capitanata, in quest'ultimo caso con riferimento all'antica provincia di Capitanata che pure includeva gran parte del territorio; tali denominazioni ricalcano fedelmente una base dialettale alternativa ('u Appënninë). In effetti i Monti della Daunia, pur costituendo una sezione periferica dell'Appennino meridionale, sono attraversati in alcuni tratti dalla linea spartiacque, tanto che da essi sgorgano due fiumi o torrenti (il Miscano e la Fiumarella) afferenti al versante tirrenico della penisola italiana.

Il rilievo costituito dai monti della Daunia si sviluppa a guisa di dorsale irregolare estesa linearmente in senso nord-sud, con altitudini collinari o di bassa montagna, delimitato a nord dalla valle del Fortore, a est dal Tavoliere delle Puglie, a sud dalla valle dell'Ofanto e a ovest dall'altipiano irpino lungo cui corre la linea spartiacque appenninica. La struttura geologica, piuttosto complessa, vede una netta prevalenza di rocce sedimentarie di tipo argilloso intercalate con arenarie o, più di rado, conglomerati; la composizione chimica delle rocce è però assai variabile mentre la coerenza è mediamente scarsa, divenendo più consistente soltanto nei gruppi montuosi più elevati tra i quali si evidenzia la successione del flysch di Faeto, composto da un'alternanza di calcareniti, calcari marnosi, brecciole calcaree, marne e marne argillose, con rari noduli e lenti di selce

Nel complesso il paesaggio assume forme dolci e tondeggianti con una netta predominanza di colture cerealicole; nelle aree propriamente montane prevalgono però i boschi e i pascoli mentre molte valli sono scoscese e incassate, caratterizzate non di rado da fenomeni di dissesto idrogeologico: tra le depressioni più rilevanti si citano la Valmaggiore (la più elevata in altitudine, a netta vocazione silvo-pastorale) e l'impervia Valle del Cervaro, caratterizzata dalla presenza di vaste aree boschive ma anche da un imponente smottamento, la frana di Montaguto.

Tra i principali fiumi si rammentano il Fortore, il Cervaro e l'Ofanto, tutti caratterizzati dalla portata irregolare e dal corso tortuoso. Pochi i laghi naturali: si citano il lago Pescara (situato a 902 m s.l.m., esteso su 3 ettari e profondo 6 m) alle falde del monte Cornacchia, e il piccolo lago Luza Aqua Fets in territorio di Greci (esteso su 3.500 m² a 740 m s.l.m.) lungo il versante campano dei monti Dauni. Tra i laghi artificiali, anch'essi poco numerosi, spicca il grande lago di Occhito, esteso su 13 km² alla confluenza del torrente Cigno nel fiume Fortore, al confine tra Molise e Puglia.

Il clima mostra caratteri piuttosto continentali a causa delle barriere montuose (l'Appennino meridionale e il Gargano) che ostacolano gli afflussi marittimi; inoltre, per effetto dell'altitudine, le temperature si portano ovunque su livelli piuttosto bassi d'inverno con frequenti gelate, mentre le estati si mantengono abbastanza miti nelle aree propriamente montane. Le precipitazioni, mediamente modeste ma assai irregolari, mostrano una certa tendenza a concentrarsi nel semestre autunno-inverno con fenomeni talora abbondanti anche a carattere nevoso.

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Fonte Wikipedia